“Quando i due giovani comunisti non stavano perlustrando le piaghe industriali di Manchester, passavano le giornate a ripassare le opere di svariati economisti liberali e le pubblicazioni ufficiali del governo. Il loro posto preferito per leggere era dietro una piccola finestra della seicentesca Chetham’s Library di Manchester, i cui centomila volumi vennero setacciati in cerca di dati politici e sociali. “Negli ultimi giorni mi è capitato spesso di sedermi allo scrittoio rettangolare dietro quella piccola finestra dove ci sedevamo ventiquattro anni fa” scrisse Engels a Marx nel 1870. “Quel posto mi piace molto. Con quei vetri colorati, lì c’è sempre bel tempo” (39). Lo spesso scrittoio di legno di quercia e le vetrate colorate, ancora oggi uguali a come erano negli anni quaranta dell’Ottocento, sono ora circondati dal brusio giovanile della Chetham School of Music e dominati da grattacieli, alberghi e gru della Manchester aziendale. Ai nostri giorni la biblioteca è una sorta di santuario per pellegrini del comunismo in cerca di una qualche forma di contatto diretto e fisico con i padri fondatori. Secondo una guida turistica, “ogni volta che porto qui qualcuno dal consolato cinese e tiro fuori i vecchi libri che Marx ed Engels hanno toccato, queste persone si mettono a piangere” (40). Stavolta Marx ed Engels non restarono a lungo in Inghilterra e tornarono in Belgio nell’estate del 1845. I mesi successivi si rivelarono tra i più felici che avrebbero mai passato insieme: vivendo uno accanto all’altro a Bruxelles in due appartamenti confinanti insieme alle rispettive compagne, passavano le serate a discutere, a ridere e a bere”. “Quando ho informato mia moglie del tuo filosoficissimo sistema di scrittura a quattro mani fino alle tre o alle quattro del mattino, ha dichiarato che questa filosofia a lei non starebbe bene” scrisse scherzando il cartista Julian Harney a Engels nel marzo 1846 “e che se fosse a Bruxelles organizzerebbe un colpo di stato insieme alle vostre mogli” (41). Bruxelles diede a Engels l’opportunità di dedicarsi interamente al socialismo”  [Tristam Hunt, La vita rivoluzionaria di Friedrich Engels, 2010] [(39) MECW, vol. 43, p. 518; (40) In ‘The Guardian’, 4 febbraio 2006; (41) F.G. Black, R.M. Black (a.c.. di), ‘The Harney Papers, Assen, 1969, p. 239,]