“Plechanov aveva già delineato nel 1883-1885 la sua concezione del ruolo del capitalismo nello sviluppo storico della Russia e non la mutò fin quasi alla morte; essa formava il centro del suo pensiero, tanto che vi ritornò sopra ripetutamente dopo il 1885, ogni volta approfondendo l’analisi e aggiornandola. Inoltre, i suoi lavori in questo settore stabilirono l’indirizzo generale dei marxisti russi, Lenin incluso. In ‘Le nostre divergenze’ – scrisse Lenin nel 1894 – Plechanov aveva dimostrato che la Russia era avviata sulla strada del capitalismo (21). Il suo stesso grosso volume ‘Lo sviluppo del capitalismo in Russia’ (1898) contiene bensì alcune idee nuove; ma per buona parte può essere definito un ulteriore ampliamento dell’analisi che Plechanov aveva già compiuto in precedenza. Dopo la scissione del partito nel 1903 e la rivoluzione del 1905, le idee di Plechanov continuarono ad esercitare una profonda influenza sui menscevichi. Il comportamento di molti bolscevichi nelle settimane immediatamente successive alla caduta dello zar nel 1917 fa pensare che anche molti di loro fossero convinti che il livello di sviluppo economico della Russia in quel momento rendeva impensabile una rivoluzione socialista (22)” [S.H. Baron, Lo sviluppo del capitalismo in Russia nel pensiero di Plechanov, ‘Annali’, Milano, 1974] [(21) V.I. Lenin trad it. ‘Che cosa sono gli “Amici del popolo” e come lottano contro i socialdemocratici?’, il Opere complete, Roma, 1955-1970, vol. I, pp. 192-93; (22) Soltanto dopo il ritorno di Lenin, nell’aprile del 1917, i bolscevichi furono incitati ad accelerare la rivoluzione socialista ed egli incontrò grandi difficoltà a persuadere i suoi compagni a seguire quella politica]  [V.I. Lenin – Materiali Bibliografici] [LBM*]