“Il capitalismo è la proprietà privata dei mezzi di produzione e l’anarchia della produzione. Predicare una “giusta” divisione del reddito su tale base è proudhonismo, ignoranza piccolo-borghese, filisteismo. Non si può dividere se non “secondo la forza”. E la forza cambia nel corso dello sviluppo economico. Dopo il 1871 la Germania si è rafforzata tre o quattro volte  più rapidamente dell’Inghilterra e della Francia, e il Giappone dieci volte più rapidamente della Russia. Per mettere a prova la forza reale di uno Stato capitalista, non c’è e non può esservi altro mezzo che la guerra. La guerra non è in contraddizione con le basi della proprietà privata, ma ne è lo sviluppo diretto e inevitabile. In regime capitalistico non è possibile un ritmo uniforme dello sviluppo economico, né delle singole aziende, né dei singoli Stati. In regime capitalistico non sono possibili altri mezzi per ristabilire di tanto in tanto l’equilibrio scosso, all’infuori delle crisi nell’industria e della guerra nella politica. Certo, fra i capitalisti e fra le potenze sono possibili degli accordi ‘temporanei’. (…) L’ineguaglianza dello sviluppo economico e politico è una legge assoluta del capitalismo” [V.I. Lenin, Sozial-Demokrat, n: 44, 23 agosto 1915] [V.I. Lenin, Sulla parola d’ordine degli Stati Uniti d’Europa, 1949] [V.I. Lenin – Materiali Bibliografici] [LBM*]