“Cittadino, So che avete già notizia di me e della Sezione romana, di cui ora sono Segretario; mi dispenso quindi dal dirvi cose che già sapete e vi intratterrò d’altro. E’ bene che sappiate intanto come si presenti Roma sotto il nostro punto di vista. Borghesia, aristocrazia e clero costituiscono la vita politica: l’operajo e il proletario accennano, benché fiaccamente, a sollevare la questione sociale. Il clero lo conoscete: è eguale in tutti i paesi. L’aristocrazia sta parte col Vaticano, parte col Quirinale; ma Vaticano e Quirinale presto o tardi si intenderanno e faranno un partito solo. La borghesia è o parlamentare o cattolica o mazziniana. Le classi operaje di politica o di religione se ne occupano poco o nulla: la proposta del suffragio universale non è uscita dal loro seno; dal loro seno invece escono naturalmente gli scioperi. A proposito di scioperi, vi dirò che probabilmente ne avremo anche a Roma: non so però quale esito possano avere, imperocché la nostra Sezione, essendo appena costituita, non può ancora iniziare, organizzare e sostenere sciopero alcuno. Lo sciopero che probabilmente a Roma riuscirà sarà quello dei compositori tipografi, imperocché hanno già una loro Associazione e qualche mezzo pecuniario. Sarebbe utilissima cosa che, potendo, voi vi adoperaste in modo da fornire alla nostra Sezione i mezzi che voi crederete convenienti per acquistare all’Internazionale l’Associazione dei Tipografi, la quale è, secondo i suoi Statuti, una società di resistenza. Se la nostra Sezione – di cui già fan parte parecchi operai tipografi – potesse o soccorrere gli scioperanti tipografi ovvero possedere Statuti e Regolamenti dell’Internazionale, in lingua italiana, da distribuire e far conoscere a molti, credo che quell’Associazione capirebbe benissimo che i suoi interessi la chiamano a costituirsi in Sezione dell”Internazionale’. (…)” [O. Gnocchi-Viani a F. Engels, Roma, 18 agosto 1872] [(in) Franco Della Peruta, L’Internazionale a Roma dal 1872 al 1877, 1953]