“La scuola popolare dell’avvenire [per Dühring] non è altro (…) che un liceo prussiano alquanto “nobilitato”, nel quale il greco e il latino sono sostituiti da un po’ più di matematica pura e applicata, e specialmente dagli elementi della filosofia della realtà, e l’insegnamento del tedesco è di nuovo ridotto al Becker di felice memoria, cioè all’incirca al livello della quinta ginnasiale. In effetti “non si riesce assolutamente a capire” perché le “cognizioni” del signor Dühring, che in tutti i campi da lui toccati sono, come noi abbiamo ormai dimostrato, assolutamente elementari o, meglio, ciò che in generale resta di esse dopo la radicale “purificazione” che ne è stata fatta, “non debbano in blocco passare infine nel campo delle cognizioni preparatorie”, tanto più che esse non hanno in realtà mai abbandonato questo campo. Certo il signor Dühring ha anche sentito parlare vagamente del fatto che nella società socialista lavoro e educazione devono essere uniti insieme e che con ciò deve essere assicurata tanto una multiforme istruzione tecnica quanto una base pratica per l’educazione scientifica: anche questo punto viene perciò utilizzato per la socialità nella consueta maniera. Ma poiché, come abbiamo visto, la vecchia divisione del lavoro continua nella sua essenza a sussistere tranquillamente nella dühringiana produzione dell’avvenire, viene tolta a questa istruzione tecnica ogni successiva applicazione pratica e ogni significato per la produzione stessa; essa ha precisamente e solo un fine scolastico: deve sostituire la ginnastica, della quale il nostro rivoluzionario che va alle radici non vuol sentire parlare. Egli perciò non può offrirci che poche frasi quali per esempio: “la gioventù e la maturità lavorano nel vero significato della parola”. Ma veramente miserevoli appaiono queste chiacchiere insulse e vuote, se si confrontano col passo del ‘Capitale’, in cui Marx sviluppa il principio che “dal ‘sistema della fabbrica’, come si può seguire nei particolari negli scritti di ‘Robert Owen’, è nato il germe della ‘educazione dell’avvenire’, che collegherà, per ‘tutti’ i fanciulli oltre una certa età, il lavoro produttivo con l”istruzione e la ginnastica’, non solo come metodo per aumentare la produzione sociale, ma anche come unico metodo per produrre uomini pienamente sviluppati” (Capitale, I, 2, p. 196, cfr. Documento 15g)” [F. Engels, Antidühring, 1878, trad. it. di Giovanni De Caria, 1956] [(in) Mario A. Manacorda,  Il marxismo e l’ educazione. Testi e documenti: 1843-1964. Primo volume: I classici: Marx, Engels, Lenin, 1964]