“Sul problema dello stato una importanza ‘straordinariamente’ grande ha la lettera di Engels a Bebel del 18/28 marzo 1875 (Bebel; ‘Aus meinem Leben’ vol II., pag. 318 e segg., Stoccarda 1911: Prefazione, 2 novembre 1911). Ecco, completo, il passo essenziale: …”Lo stato popolare libero si è trasformato in stato libero. Secondo il senso grammaticale di queste parole, uno stato libero è quello che è libero verso i suoi cittadini, cioè è uno stato con un governo dispotico. ‘Sarebbe ora di farla finita con tutte queste chiacchiere sullo stato, specialmente ‘dopo la Comune’, che non era più uno stato nel senso proprio della parola’. Gli anarchici ci hanno abbastanza rinfacciato lo “stato popolare”, benché già il libro di Marx contro Proudhon e in seguito il ‘Manifesto del partito comunista’ dicano esplicitamente che con ‘l’instaurazione del regime sociale socialista’ ‘lo stato si dissolve da sé (sich auflöst) e scompare’. Non essendo lo stato altre che un’istituzione temporanea di cui ci si deve servire nella lotta, nella rivoluzione, per tener soggiogati con la forza i propri nemici, parlare di uno “stato popolare libero” è pura assurdità; finché il proletariato ha ancora ‘bisogno’ (corsivo di Engels) dello stato, ne ha bisogno ‘non nell’interesse della libertà, ma nell’interesse dell’assoggettamento dei suoi avversari, e quando diventa possibile parlare di libertà, allora lo stato come tale cessa di esistere’. Noi proporremmo quindi di mettere ovunque invece della parola ‘stato’ la parola ‘Gemeinwesen’, una vecchia eccellente parola tedesca che corrisponde alla parola francese ‘Commune’ (corsivi di Engels)” (1). Si tratta forse del più significativo e, probabilmente, del più violento passo, per così dire, “contro lo stato” in Marx ed Engels” [Lenin, Il marxismo sullo Stato, (in) V.I. Lenin, Stato e rivoluzione. E lo studio preparatorio: Il marxismo sullo Stato, 1963] [(1) Engels a Bebel, in ‘Il partito e l’Internazionale, cit., pagg. 250-251] [V.I. Lenin – Materiali Bibliografici] [LBM*]