“Presumibilmente nell’inverno di circa dieci anni dopo [la stesura dell’Antidühring, ndr], Engels si dedicò alla stesura di un saggio che avrebbe voluto pubblicare come aggiunta ad un’edizione separata dei tre capitoli della “Teoria della violenza” . Ma, pervaso dall’urgenza di portare a compimento il lavoro di riordino del III volume del Capitale, non fece in tempo a terminare questo suo saggio. Esso apparve per la prima volta solo nel febbraio-marzo 1896, sulla rivista socialdemocratica tedesca “Die Neue Zeit” curato da E. Bernstein, il quale lo ripartì in cinque paragrafi e gli dette il titolo che porta attualmente: “Violenza ed economia nella formazione del nuovo impero tedesco”. Nel periodo in cui Engels si dedicava alla stesura del presente saggio, la Germania aveva da pochi anni attuato la propria unificazione. La costituzione del Reich tedesco, avvenuta nel 1871 a seguito della vittoria della Prussia sulla Francia, aveva premiato l’abilità politica di Bismarck. Il cancelliere tedesco aveva tenuto fede al suo progetto – annunciato già un decennio prima dinanzi alla commissione del bilancio del Parlamento prussiano – di voler risolvere i problemi della Confederazione “non con discorsi né con voti di maggioranza (…) bensì col ferro e col fuoco”. Subito dopo si era apprestato a consolidare la propria supremazia all’interno del nuovo stato unito non facendo segreto delle proprie simpatie, né esitando a palesare ostilità verso ogni focolaio reazionario che minasse l’autorità acquisita. Da un lato Bismarck mantenne infatti inalterati per la sua stessa appartenenza a quella classe, i privilegi degli Junker prussiani; dall’altra attuò una serie di misure repressive volte a scoraggiare l’iniziativa dei partiti non conformi alla sua linea politica. Tra il 1872 e il 1875 Bismarck si fece promotore del Kulturkampf, una serie di misure anticattoliche volte a scoraggiare l’attività politica del clero, le quali, col tempo, furono messe da parte per fronteggiare le nuove insidiose iniziative dei socialdemocratici, che nel 1875 avevano dato vita al Partito Socialdemocratico Tedesco. “Violenza ed economia nella formazione del nuovo impero tedesco” nasce esattamente in questo clima di persecuzioni al partito di cui Engels stesso faceva parte; le leggi antisocialiste erano solo la punta di un iceberg gigantesco che rappresentava la violenta linea politica seguita dal cancelliere tedesco e che raggiunse l’apice della brutalità con la vittoria sulla Francia del 1871″ [Mario Proto, I due imperi. Ideologie della guerra tra modello prussiano e neoconservatorismo americano, 2005] (pag 51-52)
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- Articolo pubblicato:31 Gennaio 2014