“Io rappresento (…) il capitalista come un funzionario necessario della produzione capitalistica e mostro molto essenzialmente che egli non solo “detrae” o “‘ruba’”, ma estorce la ‘produzione del plusvalore’, dunque aiuta a creare ciò che viene poi detratto. Mostro inoltre ampiamente che nello scambio stesso delle merci si scambiano ‘solo equivalenti’, e che il capitalista – appena ha pagato all’operaio l’effettivo valore della sua forza-lavoro – si appropria del ‘plusvalore’ con pieno diritto, cioè con il diritto che corrisponde a questo modo di produzione. Tutto questo però non fa del “guadagno del capitale” un ‘elemento “costitutivo”‘ del valore (A. Wagner, ndr), ma dimostra solo che nel valore, non “‘costituito'” dal lavoro del capitalista, c’è una parte di cui egli può appropriarsi “legalmente”, cioè senza violare il diritto corrispondente allo scambio di merci” [Karl Marx, Glosse marginali al ‘Manuale di economia politica’ di Adolph Wagner] [(in) ‘Critica marxista’, Roma, anno I n° 1, gennaio-febbraio 1963]