“Marx fu sempre molto scettico circa la possibilità di esposizioni semplificate del lavoro scientifico che aveva compiuto nel ‘Capitale’. E’ chiaro quindi che non potesse essere molto soddisfatto del tentativo di Most; e anche dopo aver riscritto interamente due capitoli ed aver praticamente apportato correzioni in ogni pagina, non permise mai che il suo nome  comparisse accanto a quello di Most sul frontespizio del libro. Queste correzioni di Marx rendono la seconda edizione, uscita presso lo stesso editore nel 1876, certamente più interessante. Se si confrontano le due edizioni, lavoro che è già stato fatto da Hans Magnus Enzensberger in una recente riedizione tedesca (18), si vede quanto la materia esposta abbia acquistato in chiarezza e linearità. (…) Certo Most esagerava quando sosteneva di essere stato lui a far conoscere il ‘Capitale’ in Germania (20), ma qualche lato positivo il suo lavoro doveva pure averlo, se Marx ed Engels accettarono di correggerlo nell’agosto del 1875. Vale la pena di ricordare che nello stesso anno, al congresso tenutosi a fine maggio a Gotha, per l’unificazione del gruppo dei lassalleani  e degli eisenachiani, era stato stilato il famoso programma. Già la prima edizione del compendio di Most era evidentemente antilassalleana, ora, con le opportune correzioni e modifiche di Marx, poteva diventare un mezzo per una più vasta diffusione popolare delle idee marxiste, contro il programma di Gotha e quindi contro i lassalleani. Tuttavia, nonostante ‘Capitale e lavoro’ sia stato tradotto in inglese con l’approvazione di Marx (21), e nonostante Engels ancora nel 1882 ne consigliasse un’ulteriore edizione (22), Most è sempre stato trattato malissimo dai “londinesi”. Per loro “è un artigiano che non sa copiare”, “un operaio che si addestra a sapere tutto nel tempo più breve, a saper giudicare tutto” (23), “che non ha capito niente del ‘Capitale'” (24)” [prefazione di Chiara Sandrin] [(in) Johann Most, Capitale e lavoro. Guida al ‘Capitale’ personalmente riveduta e in parte riscritta da Marx e da Engels, 1979] [(18) In tale edizione, Johann Most, Kapital und Arbeit,. “Das Kapital” in einer handlichen Zusammenfassung. Von Marx und Engels revidieri und überarbeitet, Francoforte, Surhrkamp, 1972, il curatore si è preoccupato di mettere in evidenza mediante caratteri tipografici diversi le parti scritte personalmente da Marx ed Engels stessi. Enzensberger si è servito di un’edizione del lavoro di Most apparsa a New York nel 1890 sul n. 2 di ‘International Library’; (20) Cfr. Johann Most. Ein Sozialist in Deutschland, ct., pp. 91-2. Cfr. inoltre Mew 19, p. 345, ‘Zum Tode von Karl Marx’, in cui Engels esprime la sua indignazione di fronte all’ingiustificata presunzione di Most; (21) Otto Weydemeyer tradusse il lavoro di Most, seguendo la 2a edizione; la traduzione apparve per la prima volta nel settimanale americano ‘The Labor Standard’ tra il 30 dicembre 1877 e il 10 marzo 1878. Nell’agosto 1878 il lavoro uscì anonimo con il titolo ‘Extracts from the ‘Capital’ of Karl Marx; (22) Cfr. la lettera di Engels ad Adolph Hepner del 25 luglio 1882, Mew 35, p. 345; (23) Mew 34, p. 264; (24) Mew 34, p. 12]