“Due biografie più equilibrate ci vengono invece dall’Inghilterra e presentano la caratteristica comune di contemperare la biografia politica con lo sviluppo intellettuale. Può apparire strano che imprese simili e nell’ambito di volumi di non vastissima mole siano state compiute proprio in un paese che una lunga tradizione voleva meno penetrabile di altri alla penetrazione del pensiero marxista. Ma, in realtà, la geografia tradizionale delle aree culturali ha subito non poche modificazioni dopo la seconda guerra mondiale e non soltanto nel senso di una generale tendenza all’avvicinamento e alla unificazione; e poi la cultura inglese riconferma anche a questo proposito una lunga esperienza nel genere biografico. L’influenza di una lunga consuetudine tradizionale e di mestiere si ritrova principalmente nell’opera di Isaiah Berlin, vecchia ormai di trent’anni, ma che il suo autore ha parzialmente rifatto, modificando alcuni capitoli ed integrandone altri (Isaiah Berlin, Karl Marx, trad. di Paolo Vittorelli, presentazione di Vittorio Frosini, Firenze, La Nuova Italia, 1967: la traduzione italiana si raccomanda anche per una guida bibliografica aggiornata allo studio del marxismo). Berlin è un filosofo della storia che contesta sistematicamente la disciplina che professa: empirista e negatore della presenza e della operosità di ogni tipo di legge nella storia umana, è difficile trovargli un punto di contatto intellettuale o politico con Marx. Eppure, si avverte nel suo libro uno sforzo serio di avvicinare un pensiero diverso ed estraneo e di comprendere con distacco, ma criticamente e razionalmente, una personalità estranea e diversa, ma di cui si riconosce la grandezza. La formazione intellettuale di Marx vi assume un rilievo assai ampio al pari della partecipazione alle lotte rivoluzionarie, mentre una attenzione assai più distratta viene accordata al pensiero maturo di Marx. Da una adesione maggiore al pensiero di Marx è animata l’opera del filosofo marxista inglese J. Lewis (John Lewis, The Life and Teaching of Karl Marx, London, Lawrence & Wishart, 1965). In questo libro, dedicato a “la vita e l’insegnamento” di Marx, c’è un maggiore equilibrio tra le diverse parti, una più calibrata distribuzione della materia. L’interpretazione di Lewis si svolge in senso antieconomistico e antidogmatico ed insiste sulla importanza del marxismo come “metodo”. Fa difetto, però, a questa opera chiara e meritoria, scritta con una semplicità che non concede niente ai semplicismi, una prospettiva che permetta di recuperare in tutta la sua complessità della sua presenza storica la vita e il pensiero di Marx. Non esiste tuttavia in lingua italiana un libro come questo del Lewis che in meno di trecento pagine sia in grado di fornire con uguale correttezza tutti gli elementi fondamentali della vita e del pensiero di Marx nel suo sviluppo storico” [Ernesto Ragionieri, Il marxismo nel mondo. Biografie di Marx e di Engels] [Critica marxista, Roma, n° 2 marzo-aprile 1969]