“La pubblicazione di tutto il carteggio intercorso fra Marx e Engels e i loro corrispondenti italiani (1) è opera degna di lode incondizionata. L’aver raccolto e ordinato in un sol corpo ciò che era edito ma disperso insieme con ciò che era ancora inedito, noto od ignoto, è stata ottima iniziativa. In questo volume e negli ‘Scritti italiani’, pubblicati da Bosio nove anni fa, sono ora raccolti tutti gli scritti di Marx ed Engels destinati in pubblico o in privato all’Italia, cosicché esistono ormai tutte le premesse per una valutazione complessiva dell’opera svolta da Marx ed Engels in direzione dell’Italia. Il carteggio ora raccolto e sistemato nella edizione Feltrinelli costituisce la fonte principale per uno studio del genere e lo facilita grandemente. (…) Complessivamente il volume raccoglie 528 lettere (non si capisce perché la “Nota tecnica” a p. XXII dica ripetutamente 529) delle quali più della metà sono inedite. Formalmente, e anche sostanzialmente (perché certo come segretario per l’Italia dell’Internazionale e probabilmente anche dopo, finché Marx fu vivo, Engels esprimeva idee e direttive che condivideva con Marx), è giusto parlare di “Corrispondenza di Marx ed Engels”, ma si deve tuttavia tenere bene presente che in realtà Marx ebbe solo sporadicamente contatti diretti con l’Italia: di lui si conoscono solo cinque lettere dirette a corrispondenti italiani, di fronte alle quali stanno 25 lettere di italiani a lui. Engels, invece, ebbe con l’Italia costanti e quasi ininterrotti rapporti dal 1871, fino al 1895, anno della sua morte. Ma purtroppo, la principale base archivistica per la ricostruzione dei suoi carteggi essendo costituita dalle carte dello stesso Engels conservate nell’Archivio della socialdemocrazia tedesca e giunte fino a noi, conosciamo molte più lettere dirette a Engels da corrispondenti italiani che non lettere scritte da Engels a loro. Per dare un’idea dello sbilancio fra le due parti del carteggio, si pensi che, se i nostri conti sono esatti, di fronte a 96 lettere di Engels stanno  bene 378 lettere di corrispondenti italiani a lui. Anche a voler sottrarre a queste ultime alcune comunicazioni tramite la posta della “Plebe” e altre minutaglie rimaste forse senza risposta, mancano all’appello, in ogni caso, non meno di 260-270 lettere di Engels. La lacuna maggiore, per numero (più della metà) e per importanza, è rappresentata dalle lettere che Engels diresse a Labriola e che purtroppo devono considerarsi perdute; poi da quelle dirette a Bignami e a Gnocchi-Viani, dalle quali risulterebbe ancor meglio illuminata l’azione di Engels verso il nucleo socialista della “Plebe” negli anni in cui prevaleva in Italia l’anarchismo. Le più importanti scoperte di questo dopoguerra sono state le tre lettere di Engels a Cafiero, le lettere a Turati, quelle a Martignetti. Novità assolute, cioè lettere non solo inedite ma ignote, in questa edizione, praticamente nessuna: un appunto di risposta a Engels (n. 102) e un biglietto di cortesia di Marx a Loria (n. 182). Numerose, invece, le lettere note finora ma inedite o edite solo parzialmente o in traduzione che qui vengono date integralmente e nell’originale. Più fortunata la messe nell’altro campo, cioè fra le carte provenienti dall’eredità Engels, donde è stato tratto ciò che proveniva dall’Italia. Fra gli inediti il gruppo più numeroso è rappresentato dal carteggio Engels-Martignetti (122 lettere, di cui 90 di Martignetti a Engels, e 32 di E. a M., ma anche queste cifre sono sbagliate nella ‘Presentazione’, p. XVI), già studiato da Ragionieri (2), che è anche il più folto e continuo carteggio che Engels abbia avuto con un italiano dopo quello con Antonio Labriola e occupa da solo il periodo fra l’80 e il ’90, durante il quale Engels non ebbe se non trascurabili rapporti con altri italiani. Altri importanti gruppi di inediti sono le già ricordate lettere di Bignami e Gnocchi-Viani e 21 lettere (19 inedite, 2 parzialmente edite) di Antonio Labriola a Engels” [G. Manacorda, ‘Giuseppe Del Bo, ovvero: come non si scrive (ma si firma) una prefazione’ (A proposito della ‘Corrispondenza di Marx e Engels con italiani’)’] [estratto da ‘Studi storici’, Roma, n° 4, 1964] [(1) ‘La corrispondenza di Marx e Engels con italiani, 1848-1895’, a cura di Giuseppe Del Bo, Milano, Feltrinelli, 1964, pp. XXVI-652; (2) Ernesto Ragionieri, ‘Socialdemocrazia tedesca e socialisti italiani 1875-1895. L’influenza della Socialdemocrazia tedesca sulla formazione del Partito socialista italiano, Feltrinelli, 1961’]