“Se si vuole intendere a pieno il significato che questo scritto ritiene o quello che esso ritenne, almeno presso alcuni circoli, basta rileggere le parole che Engels scrisse nel proposito, dopo molti anni, nel suo saggio su Feuerbach: “Allora venne ‘L’essenza del Cristianesimo’ di Feuerbach. Con un solo colpo essa ridusse in povere l’antitesi [dell’Idea e della natura] … La natura esiste indipendentemente da ogni filosofia; essa è la base, su cui noi uomini, noi stessi prodotti della natura, siamo cresciuti… Il bando era rotto; il sistema era mandato in frantumi e gettato da parte. Bisogna avere vissuto l’azione liberatrice di questo libro per farsene un concetto. L’entusiasmo era generale; noi fummo tutti per un momento feuerbachiani” (1)” [Franco Lombardi, Ludovico Feuerbach, 1935] [(1) Engels, Ludwig Feuerbach u. der Ausgang d. klass. d. Philos. (1886), Stuttgart, 1888, pp. 12-13. Cfr. traduz. ital. Ciccotti, Roma, 1902, p. 11. Per inesattezze o incongruità nel tardo ricordo di Engels, cfr. peraltro, con Mehring, Storia della democrazia sociale tedesca, vedi trad. ital. Roma, 1900, I, p. 248 sgg.; il vol. di Levi, La Phil. de F., etc., Paris, 1904, p. 250]