“E’ noto come il progetto di organizzazione della classe operaia in partito politico sia stato considerato l’elemento discriminante tra il “socialismo non marxista” ed il “socialismo marxista”. Si può osservare, però che anche quel che concerne direttamente la questione del “partito politico della classe operaia” l’asse discriminante non assume i contorni del tutto netti. Innanzi tutto perché, fatte salve la teorizzazione costante della necessaria autonomia politica della classe operaia, e la teorizzazione della lotta di classe come operante in una dimensione che prevedeva ‘sempre’ anche la lotta politica, nello stesso Marx non è riscontrabile un indirizzo univoco sul partito politico-coscienza esterna della classe, e neppure, ed i due aspetti sono evidentemente legati, una lineare distinzione concettuale tra partito e classe. Pure senza accettare ‘in toto’ l’affermazione secondo cui “per Marx il concetto di ‘partito’… è corrispondente al concetto di ‘classe'” (1), è un fatto che vi è differenza tra il modo con cui il problema è trattato negli scritti quarantotteschi ed immediatamente postquarantotteschi, ed il modo con cui è trattato a partire da quando l’organizzazione operaia comincia a diventare elemento strutturale nel panorama della società industriale europea. Nel primo periodo Marx individua nei ‘comunisti’ quella ‘élite’ intellettuale che ha acquisito la coscienza generale del movimento reale della classe, e quindi il partito si definisce e cresce per mezzo del lievito rappresentato dalla loro presenza, che è appunto coscienza esterna dell’autonomia e del movimento reale della classe operaia. Nel secondo periodo invece l’accento non cade più sui comunisti quali lievito di autonomia, bensì sulla “classe organizzata”. “Eliminato ogni riferimento alla funzione specifica degli intellettuali, il movimento politico ha per soggetto la classe organizzata. La classe organizzata è il partito” (2)” [Paolo Favilli, ‘Gnocchi Viani e i rapporti con il marxismo’] [(in) ‘Osvaldo Gnocchi Viani nella storia del movimento operaio e del socialismo’, a cura di Franco Della Peruta, 1997] [(1) Cfr. M. Rubel, ‘Marx critico del marxismo’, 1981, p. 279; (2) Cfr. G. Manacorda, ‘Associazione operaia, autonomia politica del proletariato e partito organizzato in Marx ed Engels’, in ‘Il Congresso di Gotha: partito operaio e socialismo, 1981, p. 247-264. La cit. p. 259]
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- Articolo pubblicato:25 Giugno 2013