“Per chiarire i problemi d’analisi finora affrontati esaminiamo in breve alcune interpretazioni dell’accumulazione originaria, che fanno ricorso a fattori ‘esterni’ alla lotta di classe, come determinanti nel promuovere lo sviluppo iniziale del capitalismo. Sweezy, per esempio, in una nota controversia con Dobb, Takahashi ed altri, vede nella ripresa dei commerci internazionali con la cessazione delle invasioni nel X secolo lo stimolo fondamentale allo sviluppo del capitalismo in quanto essa provoca sia la disgregazione del modo di produzione feudale, sia l’accumulazione di capitale-lavoro che è visto come un primo momento dell’accumulazione capitalistica. Hamilton e Keynes vedono invece nella grande inflazione del XVI secolo, dovuta all’afflusso di metalli preziosi  dalle Americhe, la causa fondamentale dello sviluppo del capitalismo, in quanto essa aumentò i prezzi delle merci ma ridusse i salari reali aumentando così i margini di profitto disponibili per l’accumulazione capitalistica. Una terza interpretazione di questo tipo possiamo attribuirla a A.G. Frank, che vede nell’espropriazione, da parte delle metropoli, del surplus prodotto in paesi satelliti, la ragione ultima dello sviluppo del capitalismo nelle prime. Prescindendo pure dalle particolarità, in tutte queste interpretazioni vi sono tre errori fondamentali (…)” [‘L’accumulazione originaria’, relazione di Giovanni Arrighi] [in ‘Teoria, prassi e realtà sociale nel movimento operaio, 1830-1929’, Milano, 1971]