“L’approfondimento dei contenuti offerti dalla dottrina di Fourier, che Marx ed Engels operano negli anni 1844-1846, si risolve – sulla base di un procedimento affine a quello che caratterizza l’incontro marx-engelsiano con altre esperienze culturali – nell’originale sviluppo di alcune indicazioni proposte dal socialismo fourieriano, e in un globale superamento; che si attua progressivamente, attraverso un lento e travagliato processo di analisi, di confronto e di discussione. (…) Il mito dell’accordo delle classi, la fede nella rivoluzione della ragione, la netta cesura tra reale e ideale, gli schematismi, le ingenuità, insomma tutta l’impalcatura del socialismo fourieriano e utopistico in genere, non reggono alla prima approssimativa valutazione della carica reattiva dirompente delle tensioni che lacerano la società capitalistica. E’ dunque il contesto dell’alienazione e della lotta proletaria che palesa, in primo luogo, l’inadeguatezza delle formulazioni degli utopisti, e che impone, nell’interesse della causa proletaria, la chiarificazione della “nuova teoria” nei loro confronti” [Mirella Larizza, a cura di Manuela Ceretta, Fourier, 2002]