“Già nel ’18 Brumaio’ Marx ha mostrato che tutti i progressi della forma statale, dal feudalesimo, attraverso lo Stato assolutistico, la monarchia legittimistica e costituzionale, fino alla repubblica parlamentare, non potevano non condurre ad altro che a fare del potere statale uno strumento di dominio più conveniente per la classe o per i gruppi di classi di volta in volta dominanti. “Tutti i rivolgimenti politici non fecero che perfezionare questa macchina invece di spezzarla”. I progressi della democrazia erano ugualmente soltanto mutamenti di ruolo nella lotta dei partiti borghesi, lotta nella quale “il possesso di questo enorme edificio dello Stato” fu considerato “come il bottino principale del vincitore” (Marx, Il 18 Brumaio, p. 206-7). E ciò che qui scriveva il ‘giovane’ Marx, lo confermava il Marx ‘maturo’, quando, ne ‘La guerra civile in Francia’, dice: “Dopo ogni rivoluzione che segnava un passo avanti nella lotta di classe, il carattere puramente repressivo del potere dello Stato risultava in modo sempre più evidente” (Marx, La guerra civile in Francia, p.60).” [Max Adler, La concezione dello stato nel marxismo, 1979]
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- Articolo pubblicato:4 Aprile 2012