“Parlando del modello di un sistema che si distingue per una accumulazione accelerata, ci occupiamo di un problema che fu, poco tempo fa, oggetto di una interessantissima discussione nella scienza italiana. In questa discussione A. Gerschenkron ha messo in dubbio la necessità di un tale modello, almeno per certi paesi. E’ poco probabile, secondo lui, che ci sia una regola generale di precedenza della fase di accumulazione cosiddetta primitiva e di susseguenza della fase del decollo industriale. In certi casi egli è incline “a vedere il fenomeno dell’accumulazione piuttosto sotto il profilo della simultaneità che non della preliminarità” (A. Gerschenkron, ‘Rosario Romeo e l’accumulazione primitiva del capitale’, in “Rivista storica italiana”, LXXI, fasc. 4,p: 578; A. Gerschenkron, ‘Reflexions on te Concept of “Prerequisites” of Modern Industrialisation’, in “Industria”, 1957, p. 358). Altrove egli va ancora più lontano: “La accumulazione originale del capitale in alcuni dei maggiori paesi del continente europeo non fu un requisito dello sviluppo industriale” (A. Gerschenkron, Reflections…, p. 368). Pur non potendo pronunciarmi riguardo all’Italia, credo tuttavia che il punto di vista di Gerschenkron possa giustificarsi in certe circostanze. Noi abbiamo qui proprio una illustrazione delle esigenze sopra formulate. Nel modello classico di accumulazione primitiva in Inghilterra, creato da Marx, si trattava di spiegare l’apparizione e la associazione dei tre elementi costitutivi di ogni capitalismo: il capitale, la manodopera salariata e il mercato di smercio dei prodotti. Marx vedeva nelle ‘enclosures’ un processo storico concreto e individuale che da solo creava simultaneamente tre elementi e cioè: 1) l’espropriazione dei piccoli proprietari accumulava ipso facto le forze produttive nelle mani dei proprietari più importanti; 2) i piccoli proprietari espropriati diventavano venditori della loro propria forza lavoro; 3) quelli che si arricchivano, come quelli che diventavano proletari, si legavano al mercato in modo molto più saldo che prima (il contadino proletarizzato viveva forse peggio che prima della sua proletarizzazione, ma ora doveva comprare al mercato tutto quello che consumava). Il modello di Marx resta per l’Inghilterra sempre valido, indipendentemente dall’atteggiamento che assumiamo verso la discussione ulteriore a proposito delle ‘enclosures’. L’essenziale in questo modello è l’indicazione dei tre processi che si sono verificati in tali o tal’altre forme istituzionali prima che sia entrato in gioco il processo, tipico per il capitalismo, della appropriazione del plusvalore, ottenuto grazie al salariato, e del suo reinvestimento. Da un lato l’anteriorità di questo processo e dall’altro il fatto che questa accumulazione non deriva ancora dall’accaparramento del plusvalore spiegano perché Marx la chiamò “accumulazione primitiva”. Tuttavia è evidente e provato dalla storia che ciascuno dei tre aspetti, che nel caso inglese sono teoricamente differenziabili all’interno di un solo fenomeno storico, può verificarsi indipendentemente” [W. Kula, Alcuni aspetti della collaborazione fra storici ed economisti] [in ‘Problemi storici della industrializzazione e dello sviluppo’, scritti di L. Cafagna, B. Cazes, E.J. Hobsbawm, W. Kula, L. Spaventa, a cura di A. Caracciolo, 1965]