“In una sua ‘Storia d’Irlanda’, elaborata nel 1870, Engels sviluppò l’argomentazione partendo dalle “condizioni naturali”, per poi passare alla preistoria e all’Irlanda “antica”, fondandosi sia sulla corrispondente letteratura inglese, francese e tedesca, sia su fonti letterarie e storiche antiche e medievali, su codici e trattati giuridici, su studi archeologici, e così via, citando circa 150 documenti. Riuscì a scrivere solo il primo capitolo e il testo restò allo stadio di manoscritto  (Fu pubblicato per la prima volta in russo nel 1948; cfr. ora F. Engels, [The History of Ireland] (maggio-luglio 1870, ivi, vol XXI, pp. 147-185). L’opera incompiuta era accompagnata da una cospicua messe di materiali preparatori, una cronologia sistematica per il periodo 258 d.C. – 1646 e notizie varie di taglio politico, storiografico e geografico. Comunque, anche con Marx, egli raccolse moltissimi materiali, sia sulla politica contingente sia sulla storia e sulla cultura del paese, non sempre databili in modo preciso, ma risalenti all’incirca agli anni fra il ’67 e il ’70 (F. Engels [From ‘The Preparatory Material for the History of Ireland’], in K. Marx F. Engels, Ireland and the Irish Question’, cit., pp. 211-269). Ancora fra le carte engelsiane c’erano gli appunti per una lunga recensione fortemente critica dei volumi della ‘Storia irlandese’. ‘Il carattere irlandese’, dello storico Goldwin Smith, fautore della politica coloniale inglese nell’Isola; facevano seguito, ancora, materiali varie sulle “confische” nel XVI e XVII secolo, “piani” e “frammenti” della programmata “storia d’Irlanda” e documenti, assai diversi e spesso disordinati, raccolti per la prevista monografia (i diversi testi raccolti in K. Marx F. Engels, Collected Works, cit., vol XXI, pp. 283-314. L’opera di cui Engels discuteva era: G. Smith, ‘Irish History and Irish Character’, 1861). Naturalmente, a questi scritti disorganici si accompagnavano le moltissime lettere di corrispondenti irlandesi nei carteggi fra Marx ed Engels e fra essi e numerosi interlocutori, e decine di interventi, prevalentemente di Marx e anche di carattere genericamente culturale, nel Consiglio generale dell’Internazionale. Engels, soprattutto attraverso le frequenti lettere, forniva a Marx documenti, e questi tenne una conferenza sul tema della storia e della politica irlandese nella londinese sede della Società Operaia Tedesca d’Istruzione (‘Deutscher Arbeiterbildungsverein’) nel dicembre 1867: ne restano gli schemi assai minuziosi, con una fitta serie di dati quantitativi sulle difficoltà, passate e presenti, dello sviluppo economico dell’Isola (‘Record of a Speech on the Irish Question Delivered by K. Marx to the German Workers Educational Society in London on December 16, 1867′, in K. Marx F. Engels, Collected Works’, cit, vol. XXI, pp. 317-319). Di elevato interesse resta infine la monografia di Marx, appena abbozzata ma già con una sua organicità, sull”Irlanda dalla Rivoluzione americana all’Unione del 1801′, elaborato in inglese fra l’ottobre e il novembre 1869, come materiale preparatorio per deliberazioni da assumere nell’Internazionale. Marx aveva tra le fonti studi irlandesi classici e recenti e la pubblicistica contemporanea (K. Marx, Ireland from the American Revolution to the Union of 1801, in K. Marx F. Engels, Collected Works, cit., vol. XXI, pp. 212-282); ricostruiva – anche sulla base di citazioni assai lunghe di fatti storici ufficiali e di carte d’archivio – le ripercussioni in Irlanda, sia politiche sia sociali, della rivoluzione americana, la partecipazione ad essa dei volontari irlandesi, le discussioni al Parlamento di Dublino e a Westminster, seguiva con rapidi cenni le attività degli United Irishmen, denunciava  la corruzione del sistema inglese di amministrazione, descriveva i movimenti insurrezionali, l’influenza delle correnti giacobine, dava ulteriori resoconti delle discussioni parlamentari in Gran Bretagna, metteva in luce le opinioni e le contraddizioni sia dei liberali sia dei radicali inglesi nei confronti della questione irlandese, per giungere infine alla “sconfitta” della dichiarazione del 1801 dell’Unione, riportando anche quadri sistematici di quanto aveva esposto o trascritto. Il tema centrale restava, secondo Marx, quello della rivendicazione della repubblica indipendente dell’Irlanda, come frutto di un movimento di liberazione poggiante sulle affermazioni dell’internazionalismo “di classe”, che però doveva necessariamente assumere una configurazione nazionale. E Marx vedeva nell’Irlanda il prototipo di uno Stato nazionale, tenuto a freno e soggiogato dal sistema di dominio inglese. Sull’Irlanda, anche Jenny Marx scrisse in francese una serie di articoli, pubblicati su “La Marseillaise” di Parigi nel marzo-aprile 1870, sulla condizione dei nazionalisti irlandesi arrestati in Irlanda e in Inghilterra” (pag 313-315) [Gian Mario Bravo, Marx ed Engels, Riflessioni sull’Irlanda e su Beaumont] [in ‘Gustave De Beaumont. La schiavitù, L’Irlanda, la questione sociale nel XIX secolo’, a cura di Manuela Ceretta e Mario Tesini, 2011]