“Dove gli economisti borghesi vedevano dei rapporti tra oggetti (scambio di una merce con un’altra), Marx scoprì dei rapporti tra uomini. Lo scambio delle merci esprime il legame stabilito, attraverso il mercato, tra i produttori isolati. Il denaro indica che questo legame diventa sempre più stretto, perché unisce la vita economica dei produttori isolati in un tutto indissolubile. Il capitale mostra lo sviluppo ulteriore di questo legame: la forza di lavoro dell’uomo diventa una merce. Il salariato impiega una parte della giornata di lavoro a coprire le spese del suo mantenimento e di quello dei suoi (salario) e l’altra parte a lavorare gratuitamente, creando per il capitalista il plus-valore, fonte di profitto e ricchezza per la classe capitalista. La dottrina del plus-valore è la pietra angolare della teoria economica di Marx. Il capitale, creato dal lavoro dell’operaio opprime l’operaio, perché rovina la piccola industria e crea un esercito di disoccupati. Nell’industria, la vittoria della grande produzione è evidente a prima vista; ma anche nell’agricoltura osserviamo lo stesso fenomeno” [V.I. Lenin, Carlo Marx, (1945 ca.)]
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- Articolo pubblicato:20 Novembre 2012