“La situazione prodotta dalla cosiddetta emancipazione dei servi non era già più sopportabile prima della guerra. Questa grande riforma era stata così bene diretta che aveva finito per rovinare nobili e contadini. Fu seguita da un’altra riforma, la quale, col pretesto di dare alle province o cantoni un’amministrazione basata sopra elezioni più o meno indipendenti dal governo centrale, non aveva fatto altro che aumentare le imposte già insopportabili. Si erano semplicemente caricate le province delle spese della loro amministrazione, di maniera che lo stato pagava meno, pur continuando a ricevere le stesse imposte; quindi nuove tasse per le spese provinciali e locali. Si aggiunge poscia l’obbligo generale del servizio militare, ciò che equivale a una nuova imposta più severa delle altre e a una nuova armata più numerosa. Di questo modo la rovina delle finanze si avvicinava a grandi passi. Il paese era già in stato di bancarotta prima della guerra. L’alta finanza russa, avendo partecipato in gran misura alle speculazioni fraudolente dell’epoca 1871-1873, precipitò la nazione nella crisi finanziaria che scoppiò nel 1874 a Vienna e Berlino, e rovinò per anni l’industria e il commercio russo. In questo stato di cose cominciò la guerra santa contro il turco, e siccome non si poté ottenere alcun prestito al di fuori e i prestiti dell’interno non diedero quello che abbisognava, fu d’uopo ricorrere ai milioni della banca (i fondi di riserva) e alla stampa degli assegnati; per conseguenza, il valore della carta moneta diminuisce di giorno in giorno, e arriverà presto al suo minimo corso, solo fra un anno o due. Infine noi abbiamo tutti gli elementi di un 1789 russo, seguito per necessità da un 1793. Qualunque sia l’esito della guerra, la rivoluzione è pronta, e scoppierà presto; comincerà contro le previsioni di Bakunin, dall’alto, nel palazzo, nel seno della nobiltà impoverita e ‘frondeuse’. Ma una volta in moto, essa travolgerà i contadini e voi vedrete allora delle scene, di fronte alle quali impallidiranno quelle del ’93. Una volta spinta la Russia alla rivoluzione, tutta la faccia d’Europa si muterà. La vecchia Russia è stata sin adesso la grande armata di riserva della reazione europea: essa ha agito così nel 1798, nel 1805, nel 1815, nel 1830, nel 1848. Una volta distrutta quest’armata di riserva – la vedremo!” [Engels, corrispondenza su ‘La situazione del movimento operaio in Germania, Francia, Stati Uniti e Russia’, ne ‘La Plebe’, Milano, 22 gennaio 1878] [in K. Marx F. Engels, India Cina Russia. Le premesse per tre rivoluzioni, 2008]
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- Articolo pubblicato:4 Novembre 2012