“Ai dissensi ideologici si unì un altro motivo che portò la Prima Internazionale al fallimento: la repressione seguita alla sconfitta della Comune di Parigi, insurrezione di un proletariato di vecchio tipo, impregnato dei ricordi della grande rivoluzione e di una mentalità tutta giacobina. L’Internazionale francese vi ebbe una parte secondaria mentre il ruolo fondamentale fu giocato da una maggioranza seguace di Blanqui e da anarchici di derivazione proudhoniana. Prima che l’insurrezione avesse luogo Marx e Engels cercarono in tutti i modi di mettere in guardia gli operai francesi contro ogni tentativo di rivoluzione prematura; ma dopo la disfatta e la strage dei comunardi che ne derivò, assunsero nei riguardi dell’ultima delle rivoluzioni del XIX secolo un atteggiamento di totale approvazione, definendola un governo della classe operaia e contribuirono alla costruzione di un mito epico destinato a lunga vita presso i socialisti di ogni paese.” [Andreina Franco Repellini, Engels, 1974]