“Quando il 23 agosto 1857 Marx comincia un ‘Quaderno’ di appunti (‘Quaderno M’), uno dei tanti, non aveva certamente coscienza che iniziava i dieci anni più creativi di produzione teorica della sua vita (esattamente dal 1857 al 1867). Contro coloro che si immaginano una totale assenza di “problematica filosofica”, anche hegeliana, in Marx, egli scriveva alcuni mesi più tardi, nel gennaio del 1858: “By mere accident, – Freiligrath trovò alcuni volumi di Hegel appartenenti a Bakunin e me li mandò in dono – mi ero riveduto la ‘Logica’ di Hegel” (K. Marx, MEW 29, p. 260; Opere complete vol XL, 1973 p. 273). Oggi sappiamo, inoltre, che Marx rilesse nuovamente la ‘Logica’ nel 1860 (cfr J.O. Malley-F. Scroder, Marx’s precis of Hegel’s doctrine of being’, IRSH, XXII, pp. 423-431); e addirittura volle scrivere un pamphlet popolare per mostrare l’importanza della ‘Logica’ (E. Dussel, El ultimo Marx; L’ultimo Marx). E’ un paradigma filosofico il rovesciamento (ma che usa tuttavia ‘in tutte le sue parti’) del “nucleo razionale” hegeliano (Marx, Il capitale), ma è il punto dal quale Marx comincia a sviluppare il concetto economico di capitale (Dussel, La produccion téorica de Marx). Subito dopo (Grundrisse) Marx inizia lo sviluppo del “proprio” discorso, e abbandona lo stile letterario del commentario, appunto o critica contro il proudhoniano Darimon. E’ il “Marx definitivo”, di cui tutti i momenti precedenti della vita (1835-1857) furono “scientificamente” preparatori. Dall’ottobre 1857 fino alla pubblicazione de ‘Il capitale’ nel 1867, il discorso dialettico di Marx non ha pause – se non nei pochi mesi tra il 1859 e l’estate del 1861-: andrà costruendo e costituendo una per una le sue categorie” [Enrique Dussel, Un Marx sconosciuto, 1999]
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- Articolo pubblicato:4 Settembre 2012