“Noi abbiamo si qui seguito il processo di dissoluzione della ‘gens’ nei tre grandi esempi particolari dei Greci, dei Romani e dei Germani. Ricerchiamo ora, per finire, le condizioni economiche generali che, già fin dallo stadio superiore della barbarie, minano l’organizzazione ‘gentile’ della società e la fanno sparire completamente con l’apparizione della civiltà. Qui il ‘Capitale’ di Marx ci sarà altrettanto necessario del libro di Morgan” (pag 198)
“Tribù di pastori si staccarono dalla restante massa di barbari: ‘prima grande divisione sociale del lavoro’. Le tribù di pastori non solo producevano di più, ma anche altri viveri che gli altri barbari non avevano. Esse avevano sulle altre il vantaggio di possedere più latte, latticini e carne; in più possedevano pelli, pelo di capra, filati e tessuti la cui quantità aumentava parallelamente alla massa di materie prime” (pag 200)
“Sorse il desiderio di aggiungere nuove forze-lavoro. Ci pensò la guerra a fornirle. I prigionieri di guerra furono tramutati in schiavi. Aumentando la produttività del lavoro e conseguentemente la ricchezza, estendendo il campo della produzione, attuata in altre parole, la prima grande divisione del lavoro, per l’assieme delle condizioni storiche sufficienti, la schiavitù doveva necessariamente fare la sua comparsa. Dalla prima grande divisione del lavoro nacque la prima grande scissione della società in due classi: padroni e schiavi, sfruttatori e sfruttati. Quando o come gli armenti passarono da proprietà comune della tribù o della ‘gens’ a proprietà dei capi di famiglia isolati, non sappiamo ancora, ma cià dev’essere avvenuto specialmente in questo stadio: ora appunto, con gli armenti e le altre nuove ricchezze, avvenne una rivoluzione nella famiglia” (pag 202)
“La ricchezza si accrebbe rapidamente, ma sotto forma di ricchezza individuale; la tessitura, la lavorazione dei metalli e gli altri mestieri sempre maggiormente differenziatisi apportarono varietà e crescente perfezionamento alla produzione; l’agricoltura fornì, oltre al grano, legumi e frutto e in più l’olio e il vino dei quali era stato imparato il metodo di lavorazione. Un lavoro così vario non poteva venire esercitato dallo stesso uomo e ‘la seconda grande divisione del lavoro si effettuò’: il mestiere si separò dall’agricoltura. L’aumento costante della produzione e con essa della produttività del lavoro aumentò il valore della forza-lavoro umana; la schiavitù, ancora allo stato nascente e sporadico allo stadio precedente, diventa ora un elemento essenziale del sistema sociale: gli schiavi cessano d’essere semplici ausiliari: ora vengono spinti a dozzine al lavoro sui campi e nell’officina. Con la scissione della produzione nelle due branche principali, l’agricoltura e il mestiere, nasce la produzione diretta per lo scambio, la produzione mercantile e con essa il commercio, non soltanto all’interno e ai confini della tribù, ma anche già sul mare” (pag 204)
“Nella maggior parte degli Stati storici, i diritti accordati ai cittadini sono inoltre graduati secondo il loro censo, e questo solo testimonia che lo Stato è un’organizzazione per proteggere la classe possidente contro quella nullatenente. Questo accadeva già ad Atene e a Roma, dove la distinzione in classi veniva fatta sulla base della ricchezza. Lo stesso si dice per lo Stato feudale del Medioevo, dove il potere politico corrisponde alla proprietà fondiaria; ed ugual cosa per il censo elettorale dei moderni Stati rappresentativi. Questo riconoscimento politico della differenza di ricchezza non è tuttavia essenziale: al contrario, esso denota un grado inferiore dello sviluppo dello Stato. La forma di Stato più elevata, la Repubblica democratica – che nelle condizioni sociali moderne diventa sempre più un’ineluttabile necessità e che è la forma di Stato sotto la quale solamente può essere combattuta la lotta decisiva tra proletariato e borghesia – non riconosce più ufficialmente le differenze di censo. La ricchezza vi esercita tuttavia la sua influenza non più direttamente, ma indirettamente e in maniera più sicura: da un lato, sotto forma di corruzione diretta dei funzionari, della qual cosa l’America è un modello classico; dall’altro sotto forma d’alleanza tra il Governo e la Borsa, la quale si effettua con maggior facilità con l’aumentare dei debiti di Stato, e quando le società per azioni concentrano sempre più nelle loro mani non soltanto i trasporti, ma la produzione stessa, trovando esse pure nella Borsa il loro appoggio” (pag 215) [Friedrich Engels, L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato, Savelli, Roma, 1975]