“E’ noto che Marx accennava alla società per azioni come al “massimo sviluppo della produzione capitalistica”. Nella sua nota Engels discute di “nuove forme di organizzazione industriale che rappresentano la società per azioni alla seconda e alla terza potenza”; e cioè dei cartelli regolatori della produzione nazionale ed internazionale (la seconda potenza); e della concentrazione dell’intera produzione di un settore in una grande società a direzione unica, cui Engels si riferisce come ‘trust’ (la terza potenza). Tali osservazioni di Engels hanno importanza non soltanto in quanto le nuove forme di organizzazione industriale si sono sviluppate “dopo che Marx scrisse”, ma perché integrano quanto Marx riuscì ad osservare: mettono cioè in evidenza forme essenziali di “concentrazione industriale a base monopolistica” rivelando, per continuità, la stessa natura, potenzialmente, e talvolta effettivamente monopolistica delle società per azioni, che anziché servire il mercato, lo dominano in maniera più o meno ampia. La continuità fra la prima, la seconda e la terza potenza della società per azioni non è data comunque per Engels dalla particolare forma giuridico-istituzionale assunta dalle diverse forme emergenti di organizzazione industriale. Non è infatti necessario, in teoria, che un cartello, o un ‘trust’ o un ‘Konzern’ assumano la forma di società per azioni. In realtà, essi possono venire organizzati nel modo più diverso; quello che contraddistingue sostanzialmente le diverse forme di organizzazione industriale è il grado di concentrazione della produzione e dello smercio, e pertanto il crescente grado di “monopolismo”. La teoria di Marx sul “credito”, svolta nel III Libro del ‘Capitale’, sfocia quindi, attraverso la nota di Engels, nella teoria della concentrazione o della centralizzazione industriale e si collega idealmente alle osservazioni che Marx stesso fece altrove allo stesso proposito.” [Giulio Pietranera, introduzione: ‘Il pensiero economico di Hilferding e il dramma della socialdemocrazia tedesca’] [in Rudolf Hilferding, Il capitale finanziario, 1976]
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- Articolo pubblicato:22 Agosto 2012