“La corte di Caterina II divenne il quartier generale degli spiriti illuminati dell’epoca, soprattutto francesi; l’imperatrice e la sua corte professavano i princìpi più illuminati  del razionalismo ed ella pervenne a raggiungere in modo così rimarcabile i suoi fini che Voltaire e molti altri si misero a cantare le lodi della “Semiramide del Nord” ed a proclamare che la Russia era il paese più progressista d’Europa, il focolare dei princìpi liberali, il campione della tolleranza religiosa. Tolleranza religiosa – è precisamente la parola che mancava per strangolare la Polonia. In materia religiosa la Polonia aveva sempre fatto prova della più larga tolleranza; ne testimonia il fatto che essa dette asilo agli ebrei nel momento in cui essi erano perseguitati in tutte le parti d’Europa. La maggior parte della popolazione delle province orientali professava la fede greco-ortodossa, mentre i polacchi propriamente detti erano cattolici romani. (…) Ora, questo governo russo che non tollerava, nel paese che amministrava, altra religione che la greco-ortodossa e puniva l’apostasia come un crimine, che conquistava nazioni straniere e le annetteva, a destra ed a manca delle sue frontiere, province straniere, che era in procinto di rinchiudere ulteriormente le catene che legavano  i servi russi – questo stesso governo russo si gettò sulla Polonia. Lo fece dapprima in nome della tolleranza religiosa, con la pretesa che i polacchi opprimevano i greci cattolici, in seguito in nome del principio delle nazionalità, dato che gli abitanti di queste province orientali erano dei ‘piccoli’-russi e dovevano quindi essere annessi alla ‘grande’-Russia, ed infine in nome dei diritti della rivoluzione poiché esso aveva armato i servi contro i loro signori. La Russia non ha scrupoli nella scelta dei mezzi. La guerra di una classe contro un’altra classe è qualcosa di estremamente rivoluzionario. Si pretende che la Russia, circa cento anni fa, abbia scatenato in Polonia una guerra di questo genere: bel modello di “guerra di classe” che i soldati russi ed i servi piccolo-russi abbiano in comune incendiato i castelli dei signori polacchi al solo scopo di preparare l’annessione russa la quale, una volta compiuta, vide i soldati russi rimettere i servi sotto il giogo dei loro signori. Tutto ciò venne effettuato in nome della tolleranza religiosa poiché il principio delle nazionalità non era ancora di moda in Europa occidentale. (…)” [F. Engels, Applicazione della dottrina delle nazionalità alla Polonia] [in Rosa Luxemburg, Questione nazionale e sviluppo capitalista, 1975]