“Ora comprendiamo anche perché Marx ed Engels, almeno pubblicamente, si sono tanto poco occupati dei problemi dell’educazione e dell’istruzione. Non è possibile supporre che essi mancassero della necessaria comprensione. Già le ‘Tesi su Feuerbach’ dichiarano che “l’educatore stesso deve essere educato”. Ma entrambi erano consci della verità, già riconosciuta da Robert Owen, del fatto che un ambiente degno di uomini ha un effetto molto più profondo di tutte le dottrine sull’educazione predicate all’uomo, che gli vengono portate dall’esterno; del fatto che, perciò, per creare uomini nuovi, come li vuole anche il carteggio degli “Annali franco-tedeschi” già nel 1844, debbano prima essere eliminate le misere condizioni economico-sociali; del fatto che una umanità nuova può sorgere solo da una nuova società. Per questo i problemi dell’educazione non furono al centro del loro interesse teorico e pratico, ma la loro soluzione venne lasciata a un più felice futuro. Marx, per quanto sappiamo, ha accennato pubblicamente a essi solo due volte, entrambe nello stesso senso: al primo congresso della Prima Internazionale (1866) e, un anno dopo, nel primo libro del ‘Capitale’, egli, anche qui d’accordo del resto con Fichte e altri utopisti e con grandi pedagogisti, ha raccomandato per tutti i bambini a partire da una certa età una combinazione di “lavoro pratico con insegnamento e ginnastica” come “l’unico metodo per la produzione di uomini onnilateralmente sviluppati”. Proprio qui è tanto più necessario il completamento di “Marx” mediante “Kant”. Già il Kant storico è stato, molto più di quel che comunemente si sappia, un rivoluzionario in pedagogia. “E’ inutile – scrive – aspettarsi la salvezza del genere umano da un miglioramento graduale delle scuole. Esse devono essere ‘trasformate’, se si vuole che da esse nasca qualcosa di buono: poiché sono difettose nella loro organizzazione originaria, e perfino gli insegnanti devono ricevere una nuova formazione. Non una lenta riforma, ma una rapida rivoluzione può avere questo effetto”” (pag 268-269) [Karl Vorländer, Kant e Marx (1911)] [in ‘Marxismo ed etica’, edizione italiana a cura di Emilio Agazzi, 1975]
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- Articolo pubblicato:23 Agosto 2012