“Concludendo: il dissidio tra rivoluzionari “individualisti” e rivoluzionari “massisti” non esiste. Il solo, vero dissidio è tra rivoluzionari e non rivoluzionari. E già che siamo in argomento, vorremmo ancora dire ai facili critici di una G.L. aristocratica, di una G.L. composta all’estero da pochi elementi, che a decidere in ore come queste del valore rivoluzionario di un movimento non può valere il criterio del numero. Si può essere in tremila ed essere pervasi dal più cauto opportunismo; mentre si può esser in cento e avere una posizione seriamente rivoluzionaria. Mentre Marx studiava solitario al British Museum, Lassalle si faceva applaudire in Germania da decine di migliaia di operai. Ma Marx, non Lassalle, era in quegli anni il rivoluzionario” [Carlo Rosselli, Pericolose illusioni, 1934] [in Carlo Rosselli, Scritti dell’esilio II, 1992]