“Basta guardarci, guardare come ci riuniamo, come lavoriamo nelle commissioni, per poter dire che ‘il vecchio Oblomov (1) è rimasto in vita e che bisogna lavarlo e strigliarlo, scuoterlo e picchiarlo a dovere per farne qualcosa di buono’. A questo proposito dobbiamo considerare la nostra situazione senza illusioni. Non abbiamo mai imitato nessuno di coloro che scrivono la parola “rivoluzione” con la maiuscola, come fanno i socialisti-rivoluzionari. Possiamo bensì ripetere con Marx che durante la rivoluzione si fanno non meno sciocchezze, anzi a volte se ne fanno di più. Bisogna considerare queste sciocchezze con mente chiara e senza paura, ed è quanto noi, rivoluzionari, dobbiamo imparare a fare. (…) ‘Ci occorre il controllo della capacità degli uomini, il controllo dell’esecuzione pratica’. (…) Controllare gli uomini e controllare l’esecuzione pratica del lavoro: ecco, lo ripeto, il punto centrale di tutto il nostro lavoro, di tutta la nostra politica.” (Lenin, 1922) [(1) Nome del personaggio principale del romanzo ‘Oblomov’ di I. Gonciarov, sinonimo di inerzia, di abitudinarietà e di superficialità] [V.I. Lenin, Contro il burocratismo, 1970]