“Marx si accorse anche molto presto che nel “Reformmovement” si manifestava di nuovo “il maledetto carattere tradizionale di tutti i movimenti inglesi”. Già prima della fondazione dell’Internazionale le Trade Unions si erano messe in relazione con i radicali borghesi per la riforma elettorale. Questi rapporti diventarono ancora più stretti via via che il movimento prometteva di far maturare frutti tangibili; degli “acconti” che prima sarebbero stati respinti con indignazione, erano consideratii ora degne ricompense per la lotta sostenuta; Marx arrivava a rimpiangere lo spirito ardente dei vecchi cartisti. Biasimava l’incapacità degli inglesi, di fare due cose in una volta: quanto più il movimento per la riforma elettorale andava avanti, tanto più si raffreddavano i capi inglesi “nel nostro movimento più circoscritto”; “in Inghilterra il movimento per la riforma, che era stato chiamato in vita da noi, ci ha quasi ammazzato”. Un forte ostacolo a questo andazzo venne a mancare per la malattia e il soggiorno a Margate di Marx, che gli impedirono di intervenire personalmente. Grande fatica e preoccupazioni gli procurò anche il giornale ‘The Workman’s Advocate’, che la Conferenza del 1865 aveva proclamato organo ufficiale dell’Internazionale, e che nel febbraio del 1866 fu ribattezzato ‘The Commonwealth’.”  [Franz Mehring, Vita di Marx, 1953]