“Scrive Marx nel primo volume del ‘Capitale’: “La tecnologia svela il comportamento attivo dell’uomo verso la natura, l’immediato processo di produzione dei suoi rapporti sociali vitali e delle idee dell’intelletto che ne scaturiscono. Neppure una storia delle religioni, in qualsiasi modo eseguita, che faccia astrazione da questa base materiale, è critica. Di fatto è molto più facile trovare mediante l’analisi il nocciolo terreno delle nebulose religiose che, viceversa, ‘dedurre’ dai rapporti reali di vita, che di volta in volta si presentano, le loro forme incielate. Quest’ultimo è l’unico metodo materialistico e quindi scientifico. I difetti del materialismo astrattamente modellato sulle scienze naturali, che esclude il ‘processo storico’, si vedono già nelle condizioni astratte e ideologiche dei suoi portavoce appena s’arrischiano al di là delle loro specialità” (‘Il Capitale, vol I, libro II, 1956, pp.72-73)” [Michail Lifsic, Mito e poesia, 1978]