“Nella letteratura marxista degli anni Trenta e Quaranta troviamo più di un’analisi. Una è quella che hai appena ricordato, e cioè che il nazismo fu l’estrema difesa del capitalismo. Un’altra risaliva al Marx del ‘Diciotto Brumaio di Luigi Bonaparte’, che sottolinea, nel quadro di un esame del bonapartismo, il potenziale autoritario del liberalismo. Su questa traccia, negli anni Trenta e Quaranta numerosi storici marxisti videro nel nazismo non soltanto un’autodifesa del capitalismo – insomma lo stadio finale del capitalismo moderno – ma anche una conseguenza del liberalismo, il quale, come Marx aveva visto, conteneva in sé questo elemento bonapartistico. Fu specialmente Herbert Marcuse ad approfondire questa linea interpretativa.” [George L. Mosse, a cura di Michael A. Leeden, Intervista sul nazismo, 1977]
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- Articolo pubblicato:30 Maggio 2012