“”Il comunismo non è per noi uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale (die wirkliche Bewegung) che abolisce (aufhebt) lo stato di cose presenti” (Marx Engels, Ideologia tedesca, trad. it. p. 25). Il comunismo non si configura come il necessario risultato, la meta finale del processo storico, ma come un “flusso” che si inscrive nelle “pieghe” del presente, sviluppando le energie di cui esso è carico. Il rilievo sul suo carattere costitutivo di “movimento” ne mette in luce il dinamismo, la mai completa riducibilità ad un determinato assetto e ad una determinata situazione (…)” [Luca Basso, Socialità e isolamento: la singolarità in Marx, 2008]