“Marx stesso nella prefazione all’edizione tedesca del ‘Capitale’, ed Engels nell”Antidühring’, approvato nel suo senso globale da Marx, e soprattutto Lenin in molti testi (tra cui ‘Cosa sono gli amici del popolo’) e in primo luogo il ‘Materialismo ed empiriocriticismo’, si sono espressi senza alcuna ambiguità su questo problema. In particolare Lenin ha respinto il concetto di “soggettivismo di classe” di Bogdanov e di Rosa Luxemburg e del suo gruppo. Per Lenin, che mi sembra su questo punto in perfetto accordo col pensiero scientifico di Marx, non c’è nessuna differenza d’essenza tra la scientificità delle scienze della natura e quella della scienza della storia, anche se, come è ovvio, ci sono delle differenze di modalità, in particolare nella definizione delle condizioni in cui opera la conoscenza scientifica: non si può infatti affermare che ‘ogni’ pratica storica abbia il valore d’un esperimento scientifico, non si può dire che le condizioni della cosiddetta “astrazione” scientifica siano le stesse nella scienza della natura e nella scienza della storia. Lenin lascia aperti alla ricerca teorica marxista tutti questi problemi; ma nello stesso tempo afferma l’unità inscindibile della scientificità nel campo della natura e della storia”. [Louis Althusser, Gli strumenti del marxismo, Rinascita, n° 5, 1 febbraio 1964]