“Marx – scriveva Lenin – non legava le proprie mani e quelle degli artefici futuri della rivoluzione socialista riguardo alle forme, ai metodi, ai mezzi di fare la rivoluzione, comprendendo benissimo quale quantità di nuovi problemi sorgerebbe allora, come si muterebbe tutta la situazione, come si cambierebbe ‘spesso e fortemente’ nel corso del rivolgimento (…). Marx aveva assolutamente ragione quando insegnava agli operai che era importante serbare l’organizzazione della grande industria proprio nell’interesse di facilitare il passaggio al socialismo e che era completamente ammissibile l’idea di ‘pagare i capitalisti’, di riscattarsi se (in via di ‘eccezione’: l’Inghilterra era allora un’eccezione) venivano a crearsi delle circostanze tali da costringere i capitalisti a sottomettersi pacificamente ed a passare al socialismo in maniera colta, organizzata, alle condizioni di riscatto” [Lenin, Opere scelte, vol. II, cit, pag 684-5] [in Valentino Gerratana, La teoria marxista dello Stato e la via italiana al socialismo, Rinascita, n° 8-9, agosto-settembre 1956]
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- Articolo pubblicato:17 Febbraio 2012