“Che cosa direste di un tale che, dopo aver letto le prime cinque pagine de ‘Il capitale’ di Marx o del ‘Faust’ di Goethe, dicesse: “Che guazzabuglio!” e chiudesse il libro? Che cosa direste se, per giustificare questo suo comportamento, egli si volesse scusare così: “E’ forse colpa mia se non capisco?”. Se non capisci e al tempo stesso vuoi progredire culturalmente, ricorda che, quando hai a che fare con un artista importante e scrupoloso, devi avvicinarti a lui convinto che egli ne sa molto più di te e che di te è molto più capace.” [A.V. Lunaciarskij, Teatro e rivoluzione, 1968]