“Si pone allora un problema. Rojkov considera Marx il suo maestro. Marx, che da poco aveva indicato “le premesse essenziali del socialismo” nel ‘Manifesto del partito comunista’, considerava la rivoluzione del 1848 il prologo immediato della rivoluzione socialista. Evidentemente, non occorre molta acutezza per constatare, sessanta anni dopo, che Marx si è sbagliato: il mondo capitalistico esiste ancora. Ma in che modo Marx può aver giustamente commesso quell’errore? Non si è accorto che le grandi imprese non dominavano ancora tutti i settori dell’industria; che le cooperative di produttori non avevano ancora superato le grandi imprese; che l’enorme maggioranza della popolazione non era ancora unita sulla base delle idee eposte nel ‘Manifesto del partito comunista’? Se perfino oggi, lo vediamo bene, tutto quersto non si è ancora realizzato, come è possibile che Marx non si sia accorto che nel 1848 non esisteva nulla di simile? Sembra davvero che, paragonato a molti dei nostri attuali automi infallibili del marxismo, Marx nel 1848 sia stato solo un giovane utopista! Benché il compagno Rojkov non faccia assolutamente parte dei critici di Marx, nondimeno egli elimina completamente dal numero delle premesse essenziali del socialismo, come abbiamo visto, la rivoluzione proletaria”. [L.D. Trotsky, Classi sociali e rivoluzione, 1976]
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- Articolo pubblicato:22 Febbraio 2012