“A differenza delle ‘Teorie sul plusvalore’ il ‘Capitolo VI inedito’ del ‘Capitale’ (1) non segna particolari sviluppi del discorso marxiano sulle categorie di cui ci occupiamo. L’esame di questo testo che integreremo con le parti del I libro del ‘Capitale’ che sono in rapporto col problema del lavoro produttivo e improduttivo ci consentirà tuttavia di precisare meglio alcune delle determinazioni che ci sono già note. “Poiché – inizia Marx – il fine immediato e lo specifico prodotto della produzione capitalistica è il plusvalore, in essa è produttivo soltanto quel lavoro – e produttivo solo quell’erogatore di forza lavoro – che produce direttamente plusvalore; quindi soltanto il lavoro consumato direttamente nel processo di produzione per valorizzare il capitale”.” [(1) La data di composizione di questo scritto che fu escluso dal materiale utilizzato per la pubblicazione a stampa del I libro del ‘Capitale’ non è precisabile. Si sa solo che essa è compresa fra il giugno del ’63 e il dicembre del ’66. Sul posto di questo capitolo nel tracciato del ‘Capitale’, sulle sue caratteristiche e vicende editoriali, cfr. la presentazione di B. Maffi al ‘Capitolo VI’] [Carlo Pelosi, Marx. Sul lavoro produttivo e improduttivo, 1974]