“I riferimenti ad Engels nelle pagine del «Devenir social» sono numerosi e mostrano da parte di Sorel, in un contesto in cui non si è ancora profilata la distinzione tra Engels e Marx propria degli anni della ‘critica del marxismo’, una significativa disponibilità alle inflessioni culturali della presentazione engelsiana della dottrina. Esaminando il tipo di lettura dei testi engelsiani seguito da Sorel, in primo luogo del ‘Feuerbach’, a lui noto attraverso la traduzione che nel 1894 ne aveva offerto l’ «Ère nouvelle», si constata come proprio in Engels egli potesse trovare riscontri più diretti delle proprie problematiche sociologiche. Con le riflessioni sul significato dei concetti di legge e di necessità nel campo della scienza sociale Sorel sintonizzava la sua lettura del ‘Feuerbach’, in una prospettiva tesa ad assimilare e ritradurre nei propri quadri teorici l’assunto engelsiano dell’identificazione di concezione materialistica e procedimenti scientifici …, così come gli stessi termini con cui Engels aveva formulato, col discorso sull’intreccio di caso e necessità …., il problema dell’esistenza di leggi storiche. Ma su questo punto, si trattava di un confronto suscettibile di perdurare, anche a rottura intervenuta con la sistemazione engelsiana della dottrina; come avviene, ad esempio, per la valutazione di alcune di quelle lettere scritte negli ultimi anni da Engels a proposito della concezione materialistica della storia, tradotte nel 1897 sul «Devenir social» (42), che potevano offrirsi ad una interpretazione nei termini di una teoria dell’interdipendenza dei fattori storici: «In alcune lettere tradotte recentemente sul «Devenir social» – scriveva Sorel nel 1898 – Engels riconosce molto bene che l’economia subisce l’influenza, nello stesso tempo in cui influisce; egli si lamenta aspramente che alcuni giovani socialisti «insistono più di quanto si convenga sul lato economico»; (…) una delle persone più competenti in queste materie, Benedetto Croce, scriveva a Colajanni che la concezione storica di Marx non è affatto tanto distinta dalle teorie esposte da Pareto sull’interdipendenza dei fenomeni» …. In realtà, al di là dell’interpretazione di determinati testi teorici, pur significativa per vedere attraverso quale tipo di riformulazione le tematiche proprie della formazione culturale di Sorel riuscissero a combinarsi con l’accezione dominante della dottrina, più profondo è il piano su cui va ritrovato il nucleo di questo rapporto con Engels, in quanto rapporto con l’autore di una determinata sistemazione del marxismo adeguata sul movimento, e quindi il significato della sua rottura. Ancora nel maggio del 1897 Sorel difendeva, sia pure ritraducendole nei propri termini culturali, le posizioni di Engels e della sua opera contro un opuscolo di provenienza anarchica su ‘Dottrine ed atti della socialdemocrazia’ il cui autore incentrava l’attacco al partito tedesco innanzitutto sulla critica ad Engels (44). È significativo che molti degli argomenti dello scrittore anarchico qui respinti da Sorel siano argomenti, poi confluiti nell’arsenale polemico revisionista, che egli stesso tra non molto adopererà contro Engels” (pag 43-44) [Michele Maggi, ‘La formazione dell’egemonia in Francia. L’ideologia sociale nella Terza Repubblica tra Sorel e Durkheim’, De Donato, Bari, 1977] [(42) F. Engels, ‘Sur la conception matérialiste de l’histoire’, “Le devenir social”, III, 1897, pp. 228-61: si trattava delle lettere del 21 settembre 1890 a J. Bloch e del 25 gennaio 1894 a H. Starkenburg, pubblicate nel 1895 sul “Sozialistischer Akademiker”, e della lettera del 27 ottobre 1890 a C. Schmidt, apparsa nel 1895 sulla “Leipziger Volkszeitung; (44) H.G. (Sorel) ‘Contre une critique anarchiste’, cit.; l’opuscolo criticato era quello di W. Tcherkesoff, ‘Pages d’histoire socialiste. Doctrines et actes de la socialdémocratie’, Paris, 1896]