“Prima di chiudere questo periodo dobbiamo ancora gettare uno sguardo retrospettivo sui due poteri di cui l’uno distrusse l’altro il 2 dicembre 1851, mentre dal 20 dicembre 1848 sino alla fine dell’Assemblea costituente erano vissuti in buoni rapporti coniugali. Mi riferisco da una parte a Luigi Bonaparte, dall’altra parte al partito dei monarchici coalizzati, al partito dell’ordine, della grossa borghesia. Assumendo la presidenza, Bonaparte formò immediatamente un ministero del partito dell’ordine, alla testa del quale pose Odilon Barrot, il vecchio capo, si noti bene, della frazione più liberale della borghesia parlamentare: il signor Barrot aveva finalmente messo le mani sul portafogli ministeriale la cui ombra lo perseguitava sin dal 1830, anzi, sulla presidenza del ministero. Ma egli non vi giungeva, come se lo era immaginato sotto Luigi Filippo, in qualità di capo più avanzato dell’opposizione parlamentare; bensì col compito di dare il colpo di grazia a un Parlamento, e in qualità di alleato di tutti i suoi nemici giurati, i gesuiti e i legittimisti. Egli sposava finalmente la sua fidanzata, ma dopo che questa si era prostituita. Quanto a Bonaparte, egli si ritirava, in apparenza, dietro le quinte. Il partito dell’ordine lavorava per lui. Sin dal primo consiglio dei ministri venne decisa la spedizione di Roma, e ci si mise d’accordo di intraprenderla all’insaputa dell’Assemblea nazionale e di strapparle sotto un falso pretesto i mezzi necessari. Si incominciò a questo modo con una truffa verso l’Assemblea nazionale e con una cospirazione segreta con le potenze assolute dell’estero contro la repubblica romana rivoluzionaria. Allo stesso modo e con le stesse manovre Bonaparte preparò il suo colpo del 2 dicembre contro l’Assemblea legislativa monarchica e contro la sua repubblica costituzionale. Non dimentichiamo che lo stesso partito che il 20 dicembre 1848 formava il ministero di Bonaparte, il 2 dicembre 1851 formava la maggioranza dell’Assemblea nazionale legislativa” (pag 34-35) [Karl Marx, ‘Il diciotto brumaio di Luigi Bonaparte’, Edizioni in Lingue Estere, Mosca, 1947]