Engels a Paul Lafargue, a Parigi, estratto (276), Londra, metà dicembre 1884:”(…) In Germania ci sono troppi soldati e sottoufficiali che appartengono al partito, perché si possa propagandare una sommossa avendo anche la minima speranza di successo. Essi sanno che la ‘demoralizzazione’ (dal punto di vista borghese) deve installarsi proprio tra le file dell’esercito; nelle condizioni militari moderne (armi a tiro rapido ecc.) la rivoluzione deve partire dall’esercito. Perlomeno da noi inizierà così. Nessuno sa meglio del governo come di anno in anno cresca il numero di coscritti che sono socialisti. Il nostro suffragio universale può essere esercitato solo a partire dai 25 anni; se la grande riserva tra i 21 e i 25 anni non vota, pure essa è presente nell’esercito…” (dal francese) (pag 219) [(276) Paul Lafargue citò questo brano della lettera di Engels nell’articolo “Descendre dans la rue”, rivolto contro gli anarchici. Nella sua lettera del 30.11.84, Lafargue aveva raccontato a Engels che nelle assemblee operaie si erano infiltrate spie della polizia che cercavano di provocare delle sommosse incitando a saccheggiare le panetterie. Il «Cri du peuple» del 29 novembre aveva smascherato pubblicamente le spie]

Engels ad August Bebel, a Plauen, presso Dresda, Londra, 22 giugno 1885:”(…) Sono stato tenuto complessivamente al corrente degli ultimi avvenimenti, perlomeno per ciò che riguarda le comunicazioni ufficiali, e così ho lette le varie intromissioni di Geiser e Frohme, nonché le tue brevi e convincenti risposte (337). Per tutta questa immondizia dobbiamo ringraziare in massima parte Liebknech, con la sua preferenza per dotti sputasentenze e persone con occupazioni borghesi: persone di cui ci si può pavoneggiare di fronte al piccolo borghese. Non sa resistere a un letterato o a un commerciante che civettano col socialismo, ma proprio in Germania queste sono le persone più pericolose: quelle che io e Marx abbiamo continuamente combattuto fin dal 1845. Una volta che le si sono lasciate entrare nel partito, dove si fanno avanti dappertutto, bisogna continuamente dissimulare i contrasti perché il loro punto di vista piccolo borghese si scontra in ogni momento con quello delle masse proletarie oppure perché essi tentano di falsarlo. Ciò nonostante sono convinto che Liebknecht, quando si arriverà veramente a una decisione, starà dalla nostra parte e per giunta sosterrà che l’aveva sempre detto e che siamo stati noi a impedirgli di attaccare prima. Nel frattempo, è bene che abbia ricevuto una piccola lezione. La scissione arriverà sicura come l’oro, ma io rimango dell’opinione che con la legge sui socialisti (23) in vigore non possiamo provocarla noi. Se ci capita tra capo e collo solo allora, appunto, non potremo fare altrimenti. A ciò dobbiamo prepararci, e ci sono 3 postazioni che credo dobbiamo tenerci in tutti i casi. 1. La tipografia e la libreria di Zurigo, 2. La direzione del «Sozialdemokrat», 3. quella della «Neue Zeit». Sono le uniche postazioni che abbiamo ancora in mano e bastano, anche con la legge sui socialisti, per poter tenere i rapporti col partito. Nella stampa tutte le altre postazioni sono nelle mani dei signori piccoli borghesi, ma non controbilanciano, di gran lunga, queste tre. Dovresti poter sventare alcuni piani contro di noi, e, secondo me, fare di tutto per assicurarci in ogni caso queste 3 postazioni. Saprai meglio di me come iniziare la cosa” (pag 278) [(337) Il «Sozialdemokrat» del 23 aprile 1885 aveva pubblicato un “appello” dei socialdemocratici di Francoforte sul Meno, in cui si criticavano aspramente la linea della maggioranza della frazione socialdemocratica del Reichstag sulle sovvenzioni per la navigazione a vapore e il tentativo di costringere tutto il partito su quella linea. Karl Frohme reagì a questo appello con una lettera in cui attaccava violentemente i socialdemocratici di Francoforte, pubblicata il 7 maggio 1885 sulla «Frankfurter Zeitung». Il «Sozialdemokrat» riportò la lettera di Frohme (14 maggio 1885) e, nel numero successivo (21 maggio), pubblicò l’articolo di Bebel, “Auch ein Protest”, scritto in risposta a Frohme; [(23) La legge eccezionale o legge contro socialisti (…) fu approvata al Reichstag il 19 ottobre 1878 ed entrò in vigore il 21 ottobre successivo. Il pretesto per l’approvazione della legge fu offerto da due attentati a Guglielmo I, a maggio e giugno del 1878. Sebbene la socialdemocrazia non avesse niente a che fare con essi, Bismarck li utilizzò per promulgare una legge eccezionale contro i socialisti (…)]  [Karl Marx Friedrich Engels, ‘Opere. Volume 47. Lettere di Friedrich Engels, aprile 1883 – dicembre 1887’, Edizioni Lotta Comunista, Milano, 2022]