‘Il 12 settembre 1882, Friedrich Engels così scriveva a Karl Kautsky: «A mio avviso, le colonie propriamente dette, cioè i paesi occupati da una popolazione europea (il Canada, il Capo, l’Australia), diverranno indipendenti, mentre per quanto riguarda i paesi asserviti, abitati da indigeni, l’India, l’Algeria e i possedimenti olandesi, portoghesi e spagnoli, dovrà per il momento essere il proletariato a incaricarsene e a condurli il più in fretta possibile all’indipendenza. È difficile dire come si svolgerà tale processo. L’India forse e probabilmente farà una rivoluzione e poiché il proletariato in via di emancipazione non può condurre guerre coloniali, bisognerà rassegnarsi; naturalmente questo non avverrà senza stragi e distruzioni, ma questo è inevitabile in ogni rivoluzione” [K. Marx – F. Engels, ‘Sul socialismo’, Edizioni del progresso, Mosca]; «La giornata di domani, nella storia mondiale, sarà quella del risveglio definitivo dei popoli oppressi dall’imperialismo e dell’inizio di una lunga e aspra battaglia per la loro liberazione» [Lenin, La questione delle nazionalità o dell’autonomia]: «L’Occidente ha terminato le rivoluzioni borghesi . L’Oriente non è ancora maturo per esse» [Lenin, ‘I destini storici della dottrina di Carlo Marx’, in ‘Marx’, Edizioni Rinascita, Roma] [G. Ort., ‘Lenin e il movimento di liberazione nazionale’, Tric., Milano, 1970]