“Marx e Hegel. Nello studio dello hegelismo di Marx occorre ricordare (dato specialmente il carattere eminentemente pratico-critico del Marx) che Marx partecipò alla vita universitaria tedesca poco dopo la morte di Hegel, quando doveva essere vivissimo il ricordo dell’insegnamento «orale» di Hegel e delle discussioni appassionate, con riferimento alla storia concreta, che tale insegnamento certamente suscitò, nelle quali, cioè, la concretezza storica del pensiero di Hegel doveva risultare molto più evidente di quanto risulti dagli scritti sistematici. Alcune affermazioni di Marx mi pare siano da ritenere specialmente legate a questa vivacità «conversativa»; per esempio l’affermazione che Hegel «fa camminare gli uomini con la testa in giù». Hegel si serve veramente di questa immagine parlando della Rivoluzione francese; egli scrive che in un certo momento della Rivoluzione francese (quando fu organizzata la nuova struttura statale, mi pare) «pareva» che il mondo camminasse sulla testa o qualcosa di simile. Mi pare che il Croce si domandi di dove il Marx abbia preso questa immagine: essa è certamente in un libro di Hegel (forse la ‘Filosofia del Diritto’ non ricordo), ma essa veramente sembra scaturita da una conversazione tanto è fresca, spontanea, poco «libresca» (1)” (pag 84) [Antonio Gramsci, ‘Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce’, Editori Riuniti, Roma, 1975] [(1) Antonio Labriola nello scritto ‘Da un secolo all’altro: «Gli è proprio quel codino di Hegel che disse come quegli uomini (della Convenzione) avessero pei primi, dopo Anassagora, tentato di capovolgere la nozione del mondo, poggiando questo su la ragione» (cfr. A. Labriola, ‘Da un secolo all’altro’, ed. Dal Pane, p. 45]