“Non la teoria e la tattica socialista, ma la politica corrente della democrazia tedesca, gli interessi pratici della rivoluzione borghese dell’Occidente europeo hanno dato inizio all’atteggiamento che Marx e poi Engels hanno mantenuto verso la Polonia e la Russia. Al contrario questa posizione, già al primo sguardo, rivela la mancanza di un’intima parentela con la teoria sociale del marxismo stesso, perché contro le radici più essenziali di questa teoria, analizza la Polonia e la Russia non come società ‘di classe’, con interne contraddizioni economiche e politiche, non dal punto di vista dello sviluppo storico, ma in uno stato di assoluto e solidificato come totalità unitarie non differenziate. La Polonia era per la democrazia occidentale d’allora il paese degli insorti e la Russia il paese della reazione e nulla più. L’ambiente sociale, la base economica, il contenuto politico delle insurrezioni polacche non esistevano né per i democratici borghesi né per i socialisti tedeschi, o per lo meno furono molto poco presi in considerazione; così che ancora nel 1875, Engels nel suo articolo di risposta a Tkacev, pubblicato nel ‘Volksstaat’, enumerando i fattori che minavano l’assolutismo in Russia ,comincia: «Das erste sind die Polen» (3). In verità ‘die Polen’, cioè quel popolo non differenziato dei «polacchi», il cui unico mestiere, si diceva, era la lotta per l’indipendenza, se mai in qualche tempo è esistito, aveva da tempo cessato d’esistere nel momento in cui Engels scriveva queste parole. Era per noi questo il periodo delle più grandi orge del «lavoro organico»; cominciava la danza matta dell’economia capitalistica e l’arricchimento capitalistico sulla tomba dei movimenti nazionali e del periodo del dominio della nobiltà nella vita della Polonia. Poco appresso, dopo due-tre anni, il fatto che per la prima volta in Polonia si creasse il movimento socialista dimostra che essa smise di essere il paese «dei polacchi» e diventò il paese della moderna società borghese (*), divisa dai contrasti e dalle lotte di classe” [dalla Prefazione a «La questione polacca e il movimento socialista» [nota a piè pagina: Si tratta della prefazione scritta nel 1905 a un volume che raccoglieva contributi di autori diversi e contrastanti tra loro, risalenti a qualche anno prima, a partire dal 1896, quando la «questione polacca» era stata discussa al congresso della Seconda Internazionale tenutosi a Londra. (…)] (pag 145) [(3) In tedesco nel testo [Nota di Lelio Basso] [Rosa Luxemburg, Socialismo, democrazia, rivoluzione. Antologia, 1898-1918, Editori Riuniti]