“Nella bio-bibliografia del giovane Karl Marx, tra 23 e 26 anni, si trovano la sua dissertazione di laurea e alcuni manoscritti rimasti incompiuti. La tesi verte sulla ‘Differenza tra la filosofia della natura di Democrito e di Epicuro’ (1841): in essa il laureando propende per quest’ultimo e professa la sua fede in Prometeo, liberatore del genere umano dalla paura degli dei e della morte. I ‘manoscritti economico-filosofici (1844) – tale il loro titolo postumo – rispecchiano la ricerca, da parte del giovane autore, di una verità pratica fondativa di una morale di vita: «La fraternità degli uomini non è una frase, ma una verità fra di loro, e la nobiltà dell’umanità ci splende davanti». Nell’intitolare questo “manuale” ‘Manoscritti medico-filosofici’ non ho inteso peccare di presunzione, ma fare riferimento ad argomenti che, sulla scia puramente lessicale dei titoli marxiani, hanno nel mito di Prometeo, nella scienza di Democrito, nell’etica di Epicuro, e nella fraternità interumana quale critico di verità, una motivazione o giustificazione autorevole dei concetti, valori ed eventi narrati” (pag XIII, premessa) [Giorgio Cosmacini, Concetti di salute e malattia fino al tempo del coronavirus. Manoscritti medico-filosofici per longevi di oggi e di domani’, Edizioni Pantarei, Milano; 2020]