“Marx e Engels – indipendentemente l’uno dall’altro – fecero conoscenza col socialismo francese, in particolare con l’insegnamento di Fourier, già nel primo periodo della formulazione della loro concezione socialista del mondo. Avendo studiato a fondo i primi socialisti, Engels osservò: «Fourier è un’intelligenza possente», nel quale è presente «una ricerca scientifica sensata, libera da pregiudizi, un pensiero sistematico, in breve una filosofia sociale» (2) e perciò egli supponeva che il fourierismo meritasse la più grande attenzione. Malgrado le debolezze e le contraddizioni interne dell’insegnamento di Fourier da loro scoperte, ambedue i fondatori del comunismo scientifico spesso si rifacevano a lui nelle loro opere, dalle prime fino a quelle scritte negli ultimi anni della vita, mettendo in rilievo le sue preziose affermazioni. Secondo il loro riconoscimento «Fourier muove immediatamente dalla dottrina dei materialisti francesi» (3) e «maneggia la dialettica con la stessa maestria del contemporaneo Hegel» (4). Pur essendoci tanta fantasticaggine, caratteristica delle opere di Fourier le quali «sono elaborate con autentico spirito poetico» (5) sono inerenti il realismo e lo storicismo che si nascondono sotto questa forma letteraria. Secondo il parere di Engels «dove Fourier appare più grande è nella sua concezione della storia della società» (6), è anche importante il fatto che egli «costruisca a modo suo il futuro dopo che ha capito bene il passato e il presente» (7). Engels apprezzò molto in Fourier «una critica delle vigenti condizioni sociali, ricca di uno spirito schiettamente francese»; riconosceva che «Fourier non è soltanto un critico; la sua natura perennemente gaia ne fa un satirico e precisamente uno dei più grandi satirici di tutti i tempi» (8). Marx e Engels dimostrarono con molti esempi il carattere multiforme della critica fourierista, che abbracciava non soltanto la vita economica, ma anche la vita sociale e morale. Insieme a ciò essi osservarono che Fourier elaborò in maniera brillante molte posizioni giuste sulla società futura: sul diritto al lavoro, sul lavoro come necessità naturale dell’uomo, sul lavoro libero come piacere, sui vantaggi economici dell’associazione, sulla ricchezza vitale della futura società, sull’organizzazione che favorisce il completo sviluppo dell’uomo mediante un’attività basata sui lavori diversi che si alternano con brevi pause dedicate al divertimento; sulla competizione del lavoro – individuale e collettivo; sull’amore libero e sulla piena libertà della donna garantita dal nuovo regime economico; sull’educazione che forma un membro multiformemente sviluppato della società socialista, educazione basata sull’unione dell’insegnamento col lavoro produttivo, con lo sviluppo fisico e con l’attività sociale. (…) Marx e Engels osservavano anche l’errore specifico di Fourier, la sua inconseguenza che si esprimeva nella conservazione della proprietà privata, delle classi e della rendita non lavorativa col regime dell’associazione. Tuttavia, malgrado tutti questi difetti, Marx e Engels riconoscevano Fourier uno di quei «tre personaggi che con tutta la loro fantasticheria e tutto il loro utopismo sono tra le teste più fini di tutti i tempi e hanno anticipate infinite cose che noi oggi dimostriamo scientificamente» (9). Insieme a ciò essi consideravano Fourier e gli altri grandi socialisti utopisti non soltanto come pensatori progressivi ma anche «per molti aspetti rivoluzionari» (10), in quanto per la sua essenza è rivoluzionaria l’idea stessa di trasformare tutta l’umanità in una unione volontaria di libere associazioni lavorative” [(2) K. Marx F. Engels, ‘Socinenija’, I, p. 528 ( = F. Engels, ‘Successi del movimento per le trasformazioni sociali sul continente); (3) Karl Marx – Friedrich Engels, ‘La sacra famiglia’, Roma, Ed. Riuniti, 1967, p. 173; (4) F. Engels, ‘L’evoluzione del socialismo dall’utopia alla scienza’, Roma, Ediz. Rinascita, 1951, p. 62; (5) K. Marx F. Engels, ‘L’ideologia tedesca’, Roma, Ed. Riuniti, 1958, p. 465; (6) F. Engels, ‘L’evoluzione del socialismo…’, cit., p. 62; K. Marx F. Engels, ‘Socinenija’, cit., II, p. 583 (= F. Engels, ‘Introduzione e conclusione allo stralcio di Fourier sul commercio’); (8) F. Engels,  ‘L’evoluzione del socialismo…’, cit., p. 61-62; (9) F. Engels, ‘La guerra dei contadini in Germania’, aggiunta alla prefazione del 1870, Roma, Ed. Rinascita, 1949, pp. 24-25; (10) K. Marx F. Engels, ‘Manifesto del Partito comunista’, Roma, Ed. Rinascita, 1954, p. 69]