“Alla concezione materialistica fondamentale era pervenuto contemporaneamente per altra via Federico Engels. In Inghilterra egli aveva avuto modo di studiare direttamente i fatti economici e le condizioni del proletariato nel paese industrialmente più avanzato. «Vivendo a Manchester io avevo per così dire toccato con mano che i fatti economici, che sino allora la storiografia aveva disdegnati o tenuti in nessun conto, sono, per lo meno nel mondo moderno, una forza storica decisiva; che essi formano la base delle origini degli attuali contrasti di classe; che questi contrasti di classe a loro volta, nei paesi dove grazie alla grande industria si sono pienamente sviluppati, e quindi specialmente in Inghilterra, formano la base della formazione dei partiti politici, delle lotte dei partiti e quindi di tutta la storia politica» (Engels, ‘La lega dei comunisti’, in Marx-Engels, ‘Il Partito e l’Internazionale’, Ed. Rinascita). Mentre Engels rivolgeva la sua attenzione ai fatti economici dell’Inghilterra, Marx nel 1844 a Parigi si dedicava allo studio dell’economia politica. Sia Marx che Engels cercavano in questo modo di porre fine al confusionismo dominante nelle concezioni del socialismo, specialmente in Francia, col dare una base solida, sorta dall’osservazione metodica dei fatti, alle teorie socialiste. Fra gli artigiani membri delle società e leghe socialiste e comuniste più o meno segrete, regnava in questo periodo una assoluta indifferenza per i fatti economici. «’Credo’ – scriveva Engels – ‘che nella Lega dei comunisti nessuno avrà mai letto un libro di economia’». Mancava una teoria organica e una critica concreta dei fatti economici. Per dare alle teorie socialiste una base solida e porre fine alle concezioni fantastiche bisognava conoscere la situazione reale del proletariato, conoscere la base economica della società, rivolgere l’attenzione allo studio delle leggi della realtà economica quale si era storicamente costituita nell’età borghese; e cominciando con lo studiare e criticare le teorie economiche che la scienza borghese aveva elaborate fino a quel momento. In questo campo l’indirizzo dominante del pensiero moderno dell’età borghese in Europa era quello chiamato della “economia classica” che aveva avuto particolare sviluppo in Inghilterra. Gli economisti borghesi nel periodo classico, nel periodo cioè nel quale ancora non si erano sviluppate le contraddizioni e le crisi dell’ordinamento capitalistico, studiavano i fenomeni della vita economica con abbastanza spregiudicatezza, perché consideravano l’ordinamento capitalistico non come una fase transitoria ma come la forma assoluta e definitiva dell’ordinamento sociale. Quando, dopo il 1830, e specialmente dopo il 1848, la lotta fra le classi nella teoria e nella pratica assume forma sempre più minacciosa «suonò l’ultima ora dell’economia borghese scientifica» alla quale si sostituì l’apologia del sistema capitalistico, la sofistica, l’eclettismo o il dilettantismo. Ma prima di questo periodo la scienza economica borghese in polemica con il pensiero precedente e criticando l’ordinamento feudale, aveva compiuto alcune utili analisi del modo di produzione capitalistico. «Il merito di aver iniziato l’analisi del capitale – ha scritto Marx – spetta a quella corrente di economisti del secolo XVIII che è conosciuta sotto il nome di ‘fisiocrazia’. I fisiocrati hanno analizzato i differenti elementi materiali attraverso i quali il capitale esiste e si manifesta nel processo del lavoro. Come tutti gli economisti borghesi, i fisiocrati consideravano la vita economica regolata da un insieme di leggi le quali funzionavano secondo una specie di “necessità naturali”». Essi inoltre consideravano come lavoro produttivo, capace di creare ricchezza, il solo lavoro agricolo; in questo essi vedevano determinarsi quel soprapiù di valore, o ‘plusvalore’, che rende possibile la rendita fondiaria del proprietario di terre o il profitto del capitalista” [AaVv, ‘La lotta delle classi nella storia d’Italia’, Roma, 1970 ca] [Lezione quinta. Le origini del socialismo scientifico e le prime lotte proletarie]
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- Articolo pubblicato:18 Settembre 2017