“In questa prima fase sono le premesse di tutta la società capitalistica, come Marx avvertì in una nota al primo volume del ‘Capitale’ (*). Questa prima fase, che raggiunse la sua forma perfetta nei Comuni Italiani, è la preistoria di quella accumulazione capitalistica, che Marx studiò con tanta evidenza di particolari nella serie chiara e compiuta della evoluzione dell’Inghilterra. Ma di ciò basta. I proletarii non possono mirare che all’avvenire. Ai socialisti scientifici preme innanzi tutto il presente, come quello in cui spontaneamente si sviluppano e maturano le condizioni dell’avvenire. La conoscenza del passato giova ed interessa praticamente, solo in quanto essa può dar luce e orientazione critica a spiegarsi il presente. Per ora basta che i comunisti critici, già cinquanta anni fa, abbiano escogitato e ritrovato gli elementi primissimi della nuova e definitiva filosofia della storia. A breve andare tale intendimento s’imporrà per la provata impossibilità di pensare il contrario: e la scoperta parrà l’uovo di Colombo. E forse prima che una schiera di dotti usi ed applichi tale concezione estesamente, plasmandola, cioè, nel racconto continuativo di tutta la storia, i successi del proletariato saranno tali, che l’epoca borghese parrà a tutti superabile, perché prossima ad esser superata. ‘Intendere è superare’ (Hegel)” [Antonio, Labriola, In memoria del manifesto dei comunisti’, Roma, 1978] [(*) Nota 189 a pag. 682 della quarta ed. tedesca. Corrisponde a pag. 315 della trad. francese]