“Non c’è dubbio infatti che anche per lo sviluppo e la trasformazione dei rapporti economici e sociali, l’ordinamento statale anzitutto esercita una azione talvolta decisiva; lo Stato è un “agente economico” di primo ordine, come diceva Marx, e le cui ‘forme’ hanno particolare importanza nel dare una spinta in un senso o nell’altro allo sviluppo delle forze economiche e sociali. Con la forza extraeconomica dello Stato in Inghilterra, come illustrò Marx nel primo libro del ‘Capitale’ e per mezzo di una “legislazione di sangue” si procedette alla fine del secolo XV alla operazione poco idillica della espropriazione dei contadini, nel quadro di quella accumulazione primitiva, che è stato l’antecedente diretto, almeno in quel paese, del capitalismo. (…) (8). La questione quindi delle forme dello Stato, del carattere dell’ordinamento di esso ha particolare importanza per la storia economica e sociale di un paese (…)” [S.F Romano, Alcuni aspetti della questione dell’origine del capitalismo in Italia, Lezione XIII. Questioni di storia economica e sociale d’Italia dal XVI al XIX secolo, 1955] [(8) Marx: Capitale, I Libro, Cap. XXVI (…)]