“Marx fece propria la tesi evoluzionistica non perché questa guardasse alla storia naturale alla luce della storia umana, ma, al contrario, perché la sua applicazione rende possibile sussumere la storia umana nella storia naturale, dando così fondamento alla teoria materialistica, e postulare la storia naturale come un momento della storia umana (1). L’idea dell’evoluzione umana come parte dell’evoluzione universale, e quindi come parte della nostra storia umana interna, ma di quella storia che sfugge al nostro controllo come la storia che non è fatta da noi, fu accolta da E.B. Tylor, John Lubbock, L.H. Morgan, J.B. Phear, e, marginalmente, da H. S. Maine; M.M. Kovalevskij fu collegato tanto al movimento darwiniano che a quello derivato da Maine (2). Secondo Hegel la natura aveva con l’umanità un rapporto insieme diretto ed esterno (3), mentre nella scuola evoluzionista il rapporto era diretto ma non esterno; i rapporti pratici e quelli teorici non si differenziano in questo caso. Rivolgendosi alla scuola di etnologia evoluzionistica Marx volse le spalle alla teoria hegeliana della natura da una parte, e alla posizione degli etnologi non evoluzionisti dall’altra (4)” [Lawrence Krader, Evoluzione, rivoluzione e Stato: Marx e il pensiero etnologico, (in) ‘Storia del marxismo’, Torino, 1978] [(1) Darwin sviluppò il suo modello di storia naturale d’accordo con la dottrina sociale di Thomas Malthus: Darwin, ‘Origin’, cit., cap. 3; ma si veda anche il suo ‘Descent of Man’, 1871, parte I cap. 2; (2) Cfr Krader, ‘Marx’ Ethnological Notebooks’, cit. Le opere da cui Marx trasse estratti sono: L.H. Morgan, Ancient Society, New York, 1877, J.B. Phear, The Aryan Village in India and Ceylon, London, 1880, H.S. Maine, Lectures on the Early History of Institutions, London, 1875, J. Lubbock, ‘The Origin of Civilisation, London, 1870; (3) G.W.F. Hegel, Enzyklopädie der philosophischen Wissenschaften, 1830, § 245; (4) Marx su Adolph Bastian, nella lettera a Engels del 12 dicembre 1860 (in ‘Opere’, cit., vol 41, p 145]