“Osservando più attentamente le idee di Marx sull’uomo totale libero, potevamo accorgerci che neanche Marx, il quale si concentra sulla delimitazione del ‘contenuto’ della libertà umana, non ignora il problema della libera scelta umana. Proprio in quel passo chiave del ‘Capitale’ che abbiamo già citato per mostrare come l’uomo totale libero dei ‘Manoscritti’ continui a vivere anche nel “libero sviluppo delle energie umane” del ‘Capitale’ si può verificare con certezza che Marx formula, parallelamente all’ideale del contenuto della libertà, anche una premessa sulla libera scelta umana. Il libero sviluppo delle energie umane è qui posto infatti in contrapposizione diretta con il “regno della necessità”. Lo stato di libertà viene considerato dunque non soltanto come superamento storico dello stato di necessità, ma la libertà viene concepita come ‘contrario’ della necessità; ciò significa che la libertà è appunto anche ‘libertà di scelta’. E se Marx già precedentemente, nella ‘Ideologia tedesca’ aveva dichiarato che l’eliminazione della divisione del lavoro nella società comunista “mi rende possibile di fare oggi questa cosa, domani quell’altra, la mattina andare a caccia, il pomeriggio pescare, la sera allevare il bestiame, dopo pranzo criticare, così come mi vien voglia, senza diventare né  cacciatore, né pescatore, né pastore, né critico” (L. Marx F. Engels ‘L’ideologia tedesca’, cit., p. 24), di nuovo neanche in questo caso si tratta solo della totalità dei contenuti dell’attività umana, ma anche della massima libertà di scelta” [Robert Kalivoda, La realtà spirituale moderna e il marxismo, 1974]